Vino in lattina, nuova tendenza in America.
L'Italia è
pronta ad "aggredire" questo segmento?
"Non c'è nulla
di romantico nel vino in lattina, ma questa confezione alternativa consente di
raggiungere segmenti di mercato a vantaggio dei più giovani".
Sono le parole di Mike Veseth, giornalista di The Wine
Economist, che ha illustrato le caratteristiche del mercato americano, dove
l'Italia rappresenta il primo Paese esportatore davanti a Francia e Spagna nel
convegno inaugurale del Porto Cervo Wine & Food Festival.
La grande novità
del mercato a stelle e strisce è rappresentata dal vino all'interno delle
lattine.
Un fenomeno che sembrava destinato ad esaurirsi in pochissimo tempo e
che invece continua a registrare un successo dopo l'altro.
Da noi, in Italia,
il vino in lattina è quasi impossibile da trovare. Eppure i produttori devono
iniziare a ragionare per cercare di conquistare anche questo mercato per non
rimanere indietro.
Ma qual è il vino più adatto al mercato statunitense? Veseth
non ha dubbi: "Ai giovani americani piace scoprire nuovi vini, quello più
rispondente ai loro gusti è il vermentino".
Personalmente al Vinexpo di Bordeaux ho assaggiato vini in
lattina provenienti da diverse nazioni compresa l’Italia (Giacobazzi).
Nel campo del confezionamento asettico flessibile, IPI
propone CartoCan come possibile alternativa alla lattina d’alluminio.
Il confezionamento
asettico garantito da questo contenitore, insieme alla struttura multistrato in
poliaccoppiato, preserva nel tempo i valori nutritivi, la qualità e il gusto
del prodotto contenuto, proteggendolo da agenti contaminanti.
Non male
per un pic-nic.
Fonte Cronache di Gusto. Testo rivisitato.
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