Decolla il turismo del wine&food (+30%)
Enoturismo in forte crescita
Il turismo enogastronomico sta vivendo un momento magico.
L’ulteriore conferma arriva dal primo rapporto presentato nei giorni scorsi,
coordinato da Roberta Garibaldi sotto l’egida dell’Università degli studi di
Bergamo e della World Food Travel Association, con il patrocinio di Touring
Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli
e The Fork- TripAdvisor.
I dati del rapporto indicano un balzo del 30% nel corso
dell’ultimo anno, in ulteriore progresso rispetto al +21% del 2016 sul 2015.
“Risulta sempre più evidente come la gastromania stia condizionando la scelta
dei viaggi”, afferma la coordinatrice dello studio. Una circostanza confermata
dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che evidenzia:
“Abbiamo bisogno di professionisti del cibo, che sappiano interagire anche con
i turisti e i buyer stranieri. Il nostro impegno andrà avanti, come dimostrato
di recente anche dalle nuove regole dell’enoturismo, che oggi rappresenta una
delle chiavi più avanzate dell’agroalimentare italiano”.
La Toscana domina il panorama delle regioni preferite con
una percentuale del 18% sul totale delle indicazioni fornite, precedendo la
Sicilia (13%) e la Puglia (10%). Molte regioni, pur avendo un forte potenziale
inespresso, non vengono invece percepite come mete enogastronomiche rilevanti:
è il caso della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, che vantano un’offerta di
poco inferiore in termini numerici a quella della Toscana e potrebbero, in
prospettiva, essere soggette a forti opportunità di miglioramento.
Intanto cresce l’offerta di strutture ricettive e attività
legate all’enoturismo. In Italia ci sono 821 indicazioni geografiche food &
wine, 586 ristoranti di eccellenza, 11.329 agriristori, 18.632 agriturismo con
alloggio, 169 Strade del Vino e dei Sapori, 12.446 agriturismi. “L’offerta
italiana appare oggi a macchia di leopardo”, racconta la Garibaldi, indicando
nella ristorazione il settore più evoluto e organizzato e nelle attività
produttive (caseifici, cioccolaterie, pastifici) i principali punti deboli,
causati dall’eccesso di lacciuoli legislativi che ne frenano le potenzialità.
Fonte e Testo: Pambianco Wine
Nessun commento:
Posta un commento