Georgia;
natali del vino
Interessanti,
come sempre, gli Ospiti ad Anteprima Vini della Costa Toscana, la
manifestazione che si è svolta nei primi giorni di Maggio, a Lucca. Quest’anno
di scena i vini georgiani che con i confinanti armeni detengono il primato di
essere i paesi che hanno dato i “natali” al vino. Il Paese caucasico vanta
un’antica tradizione vitivinicola con radici che si perdono nella notte dei
tempi (4000/6000 a.c.) e successivamente legando la vite alla cristianità (vedi
la Croce di Santa Nino 327 d.c.). Più di 400 tipi di vitigni autoctoni a fronte
di metodi tradizionali di vinificazione. Kvevri (le anfore) seppelliti in
luoghi precisi dietro le case dei vignaioli o nei “Marani”, costituiscono i
contenitori che da millenni servono per le particolari e straordinarie
vinificazioni. La cantina chiamata appunto “Marani” con i pressanti d’uva di
pietra e le giare di terracotta.
Prendo
come riferimento due vini, uno bianco
e uno rosso. Il Bianco Rkatsiteli Grand
Cru Tsarapi 2010 da vitigno Rkatsiteli fermentato per 6 mesi con raspi e
bucce e affinamento per altri 12 mesi sempre in anfora, con un colore giallo
tendente all’ambrato, decisamente fruttato (non saprei definirlo altrimenti),
molto strutturato al palato. Il Rosso Saperavi
Grand Cru Akoebi 2010, da vitigno Saperavi, percorso tutto in anfora, 6
mesi di macerazione e 24 di affinamento per un risultato di un vino di diversa
beva, aggressivo con i suoi selvaggi tannini, ma con rilevata concentrazione al
palato. Sono convinto che questi vini vadano valutati sulla base della loro
tradizione, aggiungerei ancestrale e abbinabili ai loro piatti speziati,
agliosi e piccanti. Una piacevole riscoperta (un viaggio di tanti anni fa), una
piacevole sorpresa inaspettata a Lucca. u.c.
Nessun commento:
Posta un commento