martedì 21 maggio 2013

Georgia; natali del vino


Georgia; natali del vino

Interessanti, come sempre, gli Ospiti ad Anteprima Vini della Costa Toscana, la manifestazione che si è svolta nei primi giorni di Maggio, a Lucca. Quest’anno di scena i vini georgiani che con i confinanti armeni detengono il primato di essere i paesi che hanno dato i “natali” al vino. Il Paese caucasico vanta un’antica tradizione vitivinicola con radici che si perdono nella notte dei tempi (4000/6000 a.c.) e successivamente legando la vite alla cristianità (vedi la Croce di Santa Nino 327 d.c.). Più di 400 tipi di vitigni autoctoni a fronte di metodi tradizionali di vinificazione. Kvevri (le anfore) seppelliti in luoghi precisi dietro le case dei vignaioli o nei “Marani”, costituiscono i contenitori che da millenni servono per le particolari e straordinarie vinificazioni. La cantina chiamata appunto “Marani” con i pressanti d’uva di pietra e le giare di terracotta.
Prendo come riferimento due vini, uno bianco e uno rosso. Il Bianco Rkatsiteli Grand Cru Tsarapi 2010 da vitigno Rkatsiteli fermentato per 6 mesi con raspi e bucce e affinamento per altri 12 mesi sempre in anfora, con un colore giallo tendente all’ambrato, decisamente fruttato (non saprei definirlo altrimenti), molto strutturato al palato. Il Rosso Saperavi Grand Cru Akoebi 2010, da vitigno Saperavi, percorso tutto in anfora, 6 mesi di macerazione e 24 di affinamento per un risultato di un vino di diversa beva, aggressivo con i suoi selvaggi tannini, ma con rilevata concentrazione al palato. Sono convinto che questi vini vadano valutati sulla base della loro tradizione, aggiungerei ancestrale e abbinabili ai loro piatti speziati, agliosi e piccanti. Una piacevole riscoperta (un viaggio di tanti anni fa), una piacevole sorpresa inaspettata a Lucca. u.c.          



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