sabato 26 dicembre 2020

Riflessione sul dopo-Natale



La “tradizione” del dopo-Natale.

Non mi riferisco alle “lacrime di coccodrillo”, aver mangiato troppo, aver messo il proprio fegato a fare “straordinari”. A sospendere la misurazione della “glicemia” e rimandarla a dopo-befana (il mio caso). NO!


la trasformazione


Quest’anno, in pieno lockdown, complici i ristoranti forzatamente chiusi, sono stati i nostri frigoriferi a registrare “il tutto esaurito”. 
E ieri sera è iniziato sulle nostre tavole il “dopo-Natale” ovvero il rito degli “avanzi” che continuerà per “parecchi giorni”.




Ecco allora trionfare la “fantasia”: 




Frittatine di ogni genere, polpette (nelle varanti polpettine e polpettoni); il “rispolverato” (per l’occasione) riscaldamento a “bagnomaria”. 





A proposito sapete la storia mista a leggenda di questo metodo? Il suo significato in chimica? L’utilizzo di questo tipo di riscaldamento a mezzo del vapore e non della fiamma e/o nel porre un recipiente in un altro in cui è posta solitamente acqua calda?




Ricordo solo che pare, si tramandi,  l’artefice di questo metodo sia stata la sorella di Mosè, Miriam, nome ebraico di Maria Altri invece attribuiscono tale metodo ad un periodo più recente,  ad una certa Maria la Giudea vissuta ad Alessandria d’Egitto nel III secolo d.C. 


Maria la Giudea, l'Alchimista


Comunque, attenzione:  non è così semplice. Ci vuole pazienza e continuo controllo delle lente ricotture.

Gli unici a salvarsi sono i vini, pronti ad accompagnare qualsiasi nostra “inventiva”.

Pensierino finale: anche quest’anno, ahimè, qualche “solone (o solona) del vino”, intenditori à la page, alla moda, hanno voluto ricordare alcune loro scelte ed inviarle ai propri fans, postandole sui social, come "nuove novelle" del linguaggio enoico: “nella notte Santa mi faccio una BOLLA" (con tanto di foto di un superbo “perlage”). 


Bolle


Signore perdonali non conoscono il significato delle parole. 


L’Eretico del Vino e non solo!













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