La “tradizione” del dopo-Natale.
Non mi riferisco alle “lacrime di coccodrillo”, aver mangiato troppo, aver messo il proprio fegato a fare “straordinari”. A sospendere la misurazione della “glicemia” e rimandarla a dopo-befana (il mio caso). NO!
Ricordo solo che pare, si tramandi, l’artefice di questo metodo sia stata la sorella di Mosè, Miriam, nome ebraico di Maria Altri invece attribuiscono tale metodo ad un periodo più recente, ad una certa Maria la Giudea vissuta ad Alessandria d’Egitto nel III secolo d.C.
Comunque, attenzione: non è così semplice. Ci vuole pazienza e continuo controllo delle lente
ricotture.
Gli unici a salvarsi sono i vini,
pronti ad accompagnare qualsiasi nostra “inventiva”.
Pensierino finale: anche quest’anno, ahimè, qualche “solone (o solona) del vino”, intenditori à la page, alla moda, hanno voluto ricordare alcune loro scelte ed inviarle ai propri fans, postandole sui social, come "nuove novelle" del linguaggio enoico: “nella notte Santa mi faccio una BOLLA" (con tanto di foto di un superbo “perlage”).
Signore perdonali non conoscono il significato delle parole.
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