mercoledì 13 maggio 2020

VINI DEGUSTATI DURANTE IL COVID-19. 12/05/2020



Perché non si sono interrotti i contatti con le aziende.


Châteauneuf du Pape – 2017 Château de la Gardine Cuvée des Générations Marie-Léoncie. Vieilles Vignes Le Vin blanc.
(perché non esiste solo lo Châteauneuf du Pape Rouge)

Nei miei molteplici viaggi in Francia ho raccolto varie definizioni per questo o quel vino. 
Paragoni a volte azzeccati, a volte senza senso. 
Ci provo anch’io sperando di non finire tra i secondi:



Cuvéè des Générations Marie-Léoncie, il Puligny della Côte du Rhône meridionale. 

È vero che si tratta di un Roussanne non in purezza, ma il 10% circa di Clairette non modifica il profilo del vino.



Note aziendali:    Proviene da un territorio unico con pini e oliveti, il profumo di lavanda, timo e rosmarino nel forte ma tiepido vento marino. Ed è il vento il vero direttore d’orchestra. Spesso quello tiepido mediterraneo viene sostotuito dal freddo mistral ed allora i vigneti si difendono rimanendo “bassi” e gradiscono le siepi di cipressi o i frangivento di canne. Sorprendono i ciottoli tondeggianti che ricoprono i terreni in ricordo dell’epoca glaciale. 

Sappiamo che da queste parti è ammesso l’uso fino a tredici vitigni e da tutto ciò ne conseguono prodotti complessi e unici.

Nel caso di questo bianco la volontà aziendale è quella di far capire che singoli vitigni possano essere compartecipi al successo della viticoltura di questi luoghi.



Zona: Châteauneuf du Pape (Rodano Meridionale)

Suolo:  Ciottoloso e calcareo.

Uvaggio: Roussanne 90%, Clairette 10%

Sistema di allevamento: cordone speronato

Età delle viti:  oltre 60 anni allevate su calcari urgoniani situati sul lato occidentale della tenuta. Ciò fornisce ai vini un'eccellente mineralità. Esposizione: prevalentemente altitudine sud-ovest: 40-100 metri

Vinificazione:   Raccolta anticipata (di solito prima del 15 settembre) per preservare la massima freschezza. Raccolta manuale al 100% in piccoli cestini. Le uve vengono pressate delicatamente in una pressa pneumatica subito dopo la vendemmia. Dopo la decantazione a freddo, il Roussanne fermenta in botti di rovere da 225 litri usate (barrique). Successivamente il vino viene travasato e matura in barriques nuove di rovere con agitazione e svinatura regolari.

Analisi sensoriale:  Concede poco spazio al fruttato per contro di una essenzialità “rocciosa”. Gli equilibri di una vigna sessantenne cede un senso della misura e dell’eleganza. Una versione di luminosa complessità.  Eccellente.




Il mio abbinamento:   Una cena inventata lì per lì. uova al tegamino con asparagi e vellutata di tartufo bianco (in tempo di covid è manna) che portai da Trevi e precisamente da San Pietro a Pettine. Chapeau!

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