Perché non si sono interrotti i contatti con le aziende.
Fedespina, Pinot Nero 2016
Premessa: Posso dire di essere stato partecipe, grazie ad
Antonio Farina e all’enologo Francesco Petacco, alla sua nascita.
Note aziendali: Il nome del
vino prende forma da una storia familiare tramandata nei secoli. Il
racconto narra la storia di un antenato della famiglia Fedespina, tale Rossi
amministratore dei beni del Marchesato che visse intorno al XV secolo il quale
sventò una congiura di palazzo ai danni dei Marchesi Malaspina. L’azione
dell’impavido, per riconoscenza e fedeltà, fu premiata conferendogli il cognome
Fedespina (fedele ai Marchesi).
Zona: Alta Lunigiana
Suolo: Argillo-calcareo
con una significativa presenza di sabbia e limo.
Vinificazione: Macerazione
sulle bucce per 20 giorni a temperatura tra i 22-27° in botti di cemento. A
svinatura avvenuta si stimola naturalmente la fermentazione malolattica. Per 15
mesi in barili da 300 litri di legno Francese. Affinamento in bottiglia Minimo
12 mesi. Dati analitici Alcool 13,50%
vol, SO2 totale 22/50 mg/l.
Analisi sensoriale: Rubino
terso e lucente. Ventaglio aromatico composto da floreale macerato avvolto da
ribes, lamponi, sottobosco con pennellate minerali. Sorso fresco. Coniuga
struttura a soave leggiadria. Lungo. Eccellente!
Il mio abbinamento: Testaroli della Lunigiana comprati alla
coop e conditi con ragù di cinghiale. Direte: ma i testaroli amano il pesto. Provateli
con il ragù annaffiandoli con il pinot nero di Antonio e non ve ne pentirete. Chapeau!
Antonio e Francesco
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