Lunedì 16 marzo. Dal diario dei SOGNI del Tour Borgogna 2020 nel tempo del COVD-19
L’inizio della
scoperta della Côte de Nuits dove regna sovrano il Pinot Noir, definito da
Armando Castagno “scintilla di genio intrinseco”.
Puntuali e “colazionati”abbiamo iniziato la nostra avventura
raggiungendo, via autorute, il paese più a Nord, l’inizio della Côte de Nuits:
Marsannay.
Certamente percorrere l’autostrada non entusiasma come scenario se non
in parte ma è la via più breve per essere in poco tempo alla partenza scelta
del tour.
In lontananza scorrono i vigneti collinari di Savigny, Aloxe-Corton,
Nuits Saint-Georges, Vosne-Romanée, Echézeaux, Vougeot, Chambolle-Musigny,
Morey-Saint-Denis, Gevrey-Chambertin.
Li attraverseremo nello scendere da Nord
a Sud soffermandoci nei luoghi simbolo di questa terra.
La nostra prima meta: Fixin.
Perché Fixin e non Marsannay? Perché…
1) Marsannay
è zona “giovane”. Si parla di Pinot Noir solo negli anni ’60. Prima solo Gamay.
2) L’area
non prevede alcun Premier Cru.
FIXIN
Se ne parla poco eppure è uno scrigno di sorprese. È vero
che l’80% dei vigneti sono classificati “village”, ma quei 20 ettari con sei
diversi climats Premier Cru propongono vini dalla personalità unica. È
stata per noi una “piccola-grande”
scoperta.
Chi assaggia un Fixin lo ricorda e ritorna
Ad attenderci Armelle e Jean-Michel Morin. Tenuta familiare
composta da 7 ettari con denominazioni regionali, villaggi, 1er crus e grands
crus. Visita particolareggiata delle vigne, della cantina ed assaggi a raffica.
Fixin rouge 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, a seguire les
cheneviéres 2016, 2017, les Hévelets 1er Cru ed infine il Marzy-Chambertain
Grand Cru 2017 da comprare con la “nostra regola del TRE”: una si stappa
subito, una tra tre anni e la terza tra sei anni.
Un investimento (tre
bottiglie strappate alla modica cifra di € 350,00, vero Ale?) Le altre
bottiglie ce le siamo accaparrate ad un costo medio di € 22,00 Chapeau!
E la prima è andata. Serve un ristoro.
Abbiamo optato per
una boulangerie carina proprio a Fixin. Accampati intorno al bus a "morsicare panini imbottiti e a parlare del
Fixin.
Foto nel centro di Gevrey-Chambertin, sui muretti di
Morey-St-Denis, tra le vigne di Chambolle- Musigny, al Clos de Vougeot con
tanto di Castello interdetto a noi poveri mortali per arrivare alla nostra
seconda tappa: Vosne-Romanée .
Il Domaine Armelle (che strana coincidenza questo nome) e
Bernard Rion ci stava aspettando.
"Les
Italiens, jamais à l'heure (quindici
minuti di ritardo)": l'accoglienza!
Una battuta, un sorriso, “volare”, "o sole mio", tutto risolto.
Il
domaine dalla storia secolare con parcelle su Nuits, Vosne, Chambolle e circa
un ettaro all’interno del Clos Vougeot.
Bando alle chiacchiere, visita alla
cantina e “fuoco alla miccia delle degustazioni.
“Vabbé” stappare i village,
le annate giovani ma Bernard facci assaggià “robba stratosferica”, i San Crispino l'abbiamo bevuti ieri!!!
La Croix Blanche 2010, Nuits-Saint-Georges 1er Cru Les
Damodes 2010, Chambolle-Musigny 1er Cru les Gruenchers 2010, Vosne-Romanée 1er
Cru Les Chaumes 2010 ed infine un superlativo Clos de Vougeot Grand Cru 2013. Finalmente i fuochi d’artificio. E via alle Carte di Credito e al carico di bottiglie.
Armelle e Bernard ci hanno regalato una Magnum di Village
che abbiamo aperto di fronte alla croce del Clos della Romanée-Conti al tramonto.
E i bicchieri? Previsto tutto, portati da casa, 24 calici autentici Ikea.
Tra Corton e Beaune il Bus è diventato un Karaoke ambulante. Ubriachi? No, allegri!
Doccia rigeneratrice e via a consumare la serata in un delizioso localino
vicino all’Hospice: Le Carnot, il tempio delle Escargots.
E il primo vero giorno è andato e... il SOGNO, al tempo del Covid-19, continua.
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