martedì 17 marzo 2020

Dal diario dei SOGNI. Il martedì in terra di Borgogna




...e il sogno continua: Martedì 17 marzo

Tutti “pimpanti” di fronte a L’Hospice, nel centro di Beaune.



Due le opzioni:

Programma libero:
·        -  ognuno faccia quello che crede. Ritrovo alle 14 già “nutriti”.

Programma consigliato:

·       -  Visita all’Hospice caldamente suggerito;

  -      -  Visita alla “sala” dove ogni anno, la terza domenica di Novembre, ha luogo “l’Asta dei vini”;

·        - Visita alla Cave dell’Hospice (prenotata per il nostro gruppo);

·        - Visita ed acquisti al Marché au Vins;

·         - Lunch nelle brasserie e boulangerie intorno alla piazza o nei dintorni.

                                                                                                                       



All’unanimità dietro al CAPO.

Ore 14 partenza per la vicina POMMARD. Appuntamento al Domaine Lejeune.  
Tutto chiuso, nessuna anima in giro (mi ha ricordato Lido di Camaiore al tempo del Coronavirus). 


Poi, aguzzando la vista un piccolo post-it:” x les Italiens ... nous sommes dans le vignoble appelant le numeròxxxxxxxxxxxxx”. Fantastico. Dieci minuti ed eccolo su di un trattorino, Antoine il “fa-tutto”.  Ci ha accolti così:

“Pommard, vecchie case romaniche, cantine profonde, castelli nobili, sale fermentative, gloriosia testimone della costante predilezione che illustri esperti concessero a questo borgo. Re, duchi, signori, abbazie gareggiarono per le migliori annate: Citeaux, Vienne, Commarin, Vergy, i vecchi nomi non sono stati ancora cancellati. La nostra tenuta ha tre cru di Pommard: Les Poutures, Les Rugiens e Les Argillières”.

Il compitino imparato a memoria come dire non perdiamo tempo. 
Ecco gli assaggi:

1.       Cremant de Bourgogne (ci ha fatto ricordare il nostro Prosecco dei discount da €3,5)
2.       Vin rouge de Bourgogne (il base, pinot noir e gamay)
3.       Vin blanche de Bourgogne (il base chardonnay e aligoté)
4.       Premièr Crus Les Pouteres 2009 (Ale compralo)
5.       Premièr Cru Les Rugiens 2006 (dai Ale, forza)
6.       Premièr Cru Les Argillères 2000 (Ale è un ordine: compralo)

Baci, abbracci, foto, saluti e grazie. Quanti Euro abbiamo lasciato ad Antoine? Tanti e siamo solo a Martedì.

Volnay, ultima tappa di oggi. Intorno a Beaune. Il “ponte tra i grandi Pinot Noir e gli Chardonnay”. 

Dentro al Bus, munito di microfono, ricordo che Volnay è stato considerato a lungo come il paese d’origine dei Grandi Rossi di Borgogna fino a che l’incalzante competizione della Côte de Nuit ha preso il sopravvento per la sua migliore organizzazione di marketing.



Ad attenderci  Frédéric Lafarge, del Domaine Michel Lafarge

“Ho avuto la fortuna di essere nato a Volnay in uno dei più bei territori della Borgogna da una famiglia di appassionati vignaioli, maturando la convinzione di dover tramandare alle nuove generazioni un territorio sano e carico di storia. Sono un vignaiolo felice. Felice di interpretare il terroir bourguignon, di potere operare in libertà, di stare quotidianamente nelle vigne e di avere fatto queste scelte. L’obiettivo aziendale è finalizzato nella ricerca dell’armonia, della purezza aromatica e dell’originalità”
Attenzione amici questo è un talebano della biodinamica!

“Peccato che non possiamo andare in vigna. Cercherò di farvi capire i miei vini dagli assaggi”.

Beaune 1er cru Les Aigrots 2011. Vi avevo detto nella presentazione  che siamo in una terra di confine tra i Rossi e i Bianchi. Questo vino, chardonnay  1/3, pinot noir 2/3 è la versione, vinificata in bianco, di un vino complesso, sottile e tutto in finezza che si sviluppa in lunghezza. Non ci ha convinto. ZERO bottiglie acquistate. 

Beaune 1er cru Les Grèves 2011 Un vino decisamente bouguignon nella sua classicità Volnay “Vendenges Sélectionnées” 2011. ZERO bottiglie acquistate.

Volnay Les Mitans 2011.     E NO amico mio devi far continuare il SOGNO. Stappa, stappa, stappa che ti ricompenseremo!



Volnay Clos du Château des Ducs 2008.    Ora ci siamo. Seduce, gran potenziale. Ale, compra!

Volnay Clos des Chènes 2006.      Finezza, discrezione e purezza. Mano alle Carta di Credito.

Conclusione: all’inizio tante belle e coinvolgenti parole, alla fine sotto il nostro incalzare, tanta sostanza.

E tutti insieme: “Merci monsieur Frédéric Lafarge”.

Questa volta, per la cena, il momento conviviale di riflessione, la scelta è caduta su  Caveau-des-Arches: bourguignon a volonté.



Direte: ma in 17 come avete fatto a trovare sempre posto nei locali affollati? 

SOGNANDO È POSSIBILE! CHAPEAU!









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