mercoledì 18 marzo 2020

Continua il SOGNO: il giorno dei "Bianchi".






Mercoledì 18 marzo. 
È arrivato  il “giorno dei bianchi”, 
il giorno dei “Grandi Bianchi”.

Il giorno della scoperta dei luoghi mitici dello Chardonnay della Borgogna. Il MITO!!!

Due le visite programmate:

- Al mattino Puligny-Montrachet. Ricordo che è il territorio dei leggendari  Grand Cru, esuberanza inarginabile e maestosa.

- Al pomeriggio Chassagne-Montrachet. Protetta dal grande bosco Bois de Chassagne è luogo di “immensi” Montrachet

Tutti pronti alle 9. Partenza verso Sud. Al centro di Pommard abbiamo lasciato la D973 dirigendoci verso Ovest con la D17, per attraversare il Saint-Romain e riprendere la mitica D973 a Auxey-Duresses. -Foto, foto, foto a raffica.



-Perché non fare una “capatina” nel Mersault, la porta della Côte des Blancs?. La mia malsana idea (per i tempi a disposizione) scaturita da “ogni lasciata è persa”.

- Ci fermiamo?  Risposta in coro: Oui, Oui, Oui.  Attenzione amici: qui, nel Mersault, abbiamo i migliori “vin village” (detto in parole povere i bourgogne che costano meno). Ergo: mano al portafoglio.

Abbiamo scelto lo Château de Mersault.



Lo so, i puristi della Borgogna, indignati, esclameranno: Naah è “roba da giapponesi”.

L’abbiamo scelto per il poco tempo a disposizione, per la sua attrezzatissima ed efficiente winery, per la possibilità di essere serviti velocemente.

 Nel frattempo una telefonata al Domaine  Comtesse de Chérisey:  "Bonjour Madame, je suis le manager du groupe italien qui devait être avec vous à 10 h 00. Malheureusement, nous avons crevé un pneu. Peut-on nous rencontrer à 13h?( Buongiorno Signora, sono il responsabile del gruppo italiano che doveva essere da voi alle 10. Purtroppo abbiamo forato una gomma. Va bene incontrarci alle 13?). 
La gentile quanto mai attesa risposta: -Oui, pas de problème, nous vous attendons. 
Fatta, la bugietta ha funzionato.

Felici, contenti e fatto il pieno di Village, assalto alla boulangerie del paese, rifornimento di cibarie e via ai bordi di una vigna per il Rifocillamento.

Manca un quarto alle tredici. - Mi raccomando visi rattristati per il ritardo. 
Puntuali alla seconda chiamata: Domaine  Comtesse de Chérisey



I monaci furono i primi abitanti, piantando viti nel 14 ° secolo. Questo angolo del mondo quasi magico, perduto nel tempo, vanta un microclima unico, con una temperatura media leggermente diversa, esposizione e terreno rispetto al resto della Borgogna. Tutte le principali viti da cru de Chérisey hanno almeno 60 anni e circondano l’ antica cantina nell'Hameau de Blagny.

Ha fretta la madame che ci ha accolto. È l’addetta alla comunicazione e parla un buon italiano, Anzi ci tiene e noi abbiamo assecondato.

Se tu fossi una vite Chardonnay non sarebbe un brutto posto per mettere radici.

Anche la frase ad effetto ha fatto parte della visita. Un breve filmino (filmato) per non perdere tempo nella visita alle vigne e alla cantina (OHIBÒ) - DAI MADAME, VIA ALLE DEGUSTAZIONI.

Ecco arrivare un Crémant de Bourgogne.
-Ok Madame, per un brindisi di benvenuto ma tralasci i vari Crèmant  de Bourgogne (di prosecchini non ne abbiamo bisogno), i village (abbiamo il bus pieno), i bourgogne-base. Veniamo al sodo, di palanche (denaro) ne abbiamo ancora! 
-Prima di degustare ci dica come vinificate da queste parti.
-Pressatura diretta. Decantazione del succo per 12 ore, quindi travasato direttamente in botti di rovere da 228 litri. La percentuale di rovere nuovo e la durata dell'invecchiamento dipendono dall'annata. Brava, coincisa e telegrafica.

Puligny-Montrachet 1er Cru « Hameau de Blagny » Puligny-Montrachet 1er Cru « Les Chalumaux » Puligny-Montrachet 1er Cru « La Garenne »
Ale (Alessandro), carica.

L’orologio è spietato. Manca un quarto d’ora alle 17. Vincent Morey e Sophie ci attendono a Chassagne-Montrachet.



Chassagne-Montrachet è confinante con Puligny, “roba di 10 minuti”. Appena passato il confine comunale, sulla D113a, incontriamo sulla sinistra le vigne Bâtard-Montrachet e Les Criots , i due Grands Crus MONTRACHET, innarivabili per noi poveri mortali (parlo di soldi) ma i Chassagne Montrachet Premier Cru…SIIII!



Arrivati da Sophie un po’ allegri. -Compréhensible sussura la Madame. E pensare che nella mail di richiesta-visita avevo scritto:  Siamo un gruppo di studiosi della Borgogna…in un tour di studio… Fantastico.

Breve visita alla cantina e via nella saletta di degustazione.

-Ho notato che avete acquistato parecchio vino…come dire fatelo anche da me. Capito la Madame?

Mi sono dimenticato di dire:” Madame tralasci i rossi, siamo qui per i bianchi".

Del resto Chassagne è stata in passato terra (80%) di rossi (Gamay e Pinot Noir). I vignerons continuano a coltivarli anche se in minor misura.

Maranges 1er Cru «La Fussière», Chassagne-Montrachet Vieilles Vignes. Vini Rossi di Chassagne. 
–Caspita, BONI. Qualità prezzo impressionante, sui 15 euro. Le grandi scoperte di Vinovagando Tour by Vino una Passione. Chapeau. Ale, carica.

Infine i Bianchi: Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Baudines 2011» Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Embrazées 2011, Chassagne-Montrachet 1er Cru «Morgeot 2012» Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Caillerets 2012».

E come finale, per incanto, ecco arrivare un Bâtard-Montrachet Grand Cru 2013. Giovane, va atteso, il prezzo è invitante: solo per noi € 230,00. -È mio grida Ale.



Abbiamo deciso di rimanere a cena a Chassagne: Restaurant Maison Lameloise, su suggerimento di Madame Sophie. 



Bellino, in stile borgogna. La cucina? Passata in secondo piano. 
Ci siamo tracannati due magnum di  Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Caillerets, una offerta da Sophie dopo il totale speso, l’altra offerta da  Vinovagando Tour by Vino una Passione Tour. 

Del resto è stata  l’ultima notte in Borgogna. A domani per continuare il Sogno.




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