Mercoledì 18 marzo.
È arrivato il “giorno dei bianchi”,
il giorno dei “Grandi
Bianchi”.
Il giorno della scoperta dei luoghi mitici dello Chardonnay
della Borgogna. Il MITO!!!
Due le visite programmate:
- Al mattino Puligny-Montrachet. Ricordo che è il territorio
dei leggendari Grand Cru, esuberanza
inarginabile e maestosa.
- Al pomeriggio Chassagne-Montrachet. Protetta dal grande
bosco Bois de Chassagne è luogo di “immensi” Montrachet
Tutti pronti alle 9. Partenza verso Sud. Al centro di
Pommard abbiamo lasciato la D973 dirigendoci verso Ovest con la D17, per
attraversare il Saint-Romain e riprendere la mitica D973 a Auxey-Duresses. -Foto,
foto, foto a raffica.
-Perché non fare una “capatina” nel Mersault, la porta della
Côte
des Blancs?. La mia malsana idea (per i tempi a disposizione) scaturita da “ogni
lasciata è persa”.
- Ci fermiamo? Risposta in coro: Oui, Oui, Oui. Attenzione amici: qui, nel Mersault, abbiamo
i migliori “vin village” (detto in parole povere i bourgogne che costano meno).
Ergo: mano al portafoglio.
Abbiamo scelto lo Château de Mersault.
Lo so, i puristi della Borgogna, indignati, esclameranno: Naah
è “roba da giapponesi”.
L’abbiamo scelto per il poco tempo a disposizione, per la
sua attrezzatissima ed efficiente winery, per la possibilità di essere serviti
velocemente.
Nel frattempo una telefonata
al Domaine Comtesse de Chérisey: "Bonjour Madame, je suis le manager du groupe
italien qui devait être avec vous à 10 h 00. Malheureusement, nous avons crevé
un pneu. Peut-on nous rencontrer à 13h?( Buongiorno Signora, sono il
responsabile del gruppo italiano che doveva essere da voi alle 10. Purtroppo abbiamo
forato una gomma. Va bene incontrarci alle 13?).
La gentile quanto mai attesa
risposta: -Oui, pas de problème, nous vous attendons.
Fatta, la bugietta ha
funzionato.
Felici, contenti e fatto il pieno di Village, assalto alla
boulangerie del paese, rifornimento di cibarie e via ai bordi di una vigna per
il Rifocillamento.
Manca un quarto alle tredici. - Mi raccomando visi
rattristati per il ritardo.
Puntuali alla seconda chiamata: Domaine Comtesse de Chérisey
I monaci furono i
primi abitanti, piantando viti nel 14 ° secolo. Questo angolo del mondo quasi
magico, perduto nel tempo, vanta un microclima unico, con una temperatura media
leggermente diversa, esposizione e terreno rispetto al resto della Borgogna. Tutte
le principali viti da cru de Chérisey hanno almeno 60 anni e circondano l’
antica cantina nell'Hameau de Blagny.
Ha fretta la madame che ci ha accolto. È l’addetta
alla comunicazione e parla un buon italiano, Anzi ci tiene e noi abbiamo
assecondato.
Se tu fossi una vite Chardonnay non sarebbe un brutto posto
per mettere radici.
Anche la frase ad effetto ha fatto parte della visita. Un
breve filmino (filmato) per non perdere tempo nella visita alle vigne e alla
cantina (OHIBÒ) - DAI MADAME, VIA ALLE DEGUSTAZIONI.
Ecco arrivare un Crémant de Bourgogne.
-Ok Madame, per un brindisi di benvenuto ma tralasci i vari Crèmant de Bourgogne (di prosecchini non ne abbiamo
bisogno), i village (abbiamo il bus pieno), i bourgogne-base. Veniamo al sodo,
di palanche (denaro) ne abbiamo ancora!
-Prima di degustare ci dica come
vinificate da queste parti.
-Pressatura diretta. Decantazione del succo per 12 ore,
quindi travasato direttamente in botti di rovere da 228 litri. La percentuale
di rovere nuovo e la durata dell'invecchiamento dipendono dall'annata. Brava,
coincisa e telegrafica.
Puligny-Montrachet 1er Cru « Hameau de Blagny » Puligny-Montrachet
1er Cru « Les Chalumaux » Puligny-Montrachet 1er Cru « La Garenne ».
Ale
(Alessandro), carica.
L’orologio è spietato. Manca un quarto d’ora alle 17.
Vincent Morey e Sophie ci attendono a Chassagne-Montrachet.
Chassagne-Montrachet è confinante con Puligny, “roba di 10
minuti”. Appena passato il confine comunale, sulla D113a, incontriamo sulla
sinistra le vigne Bâtard-Montrachet e Les Criots , i due Grands Crus
MONTRACHET, innarivabili per noi poveri mortali (parlo di soldi) ma i Chassagne
Montrachet Premier Cru…SIIII!
Arrivati da Sophie un
po’ allegri. -Compréhensible sussura la Madame. E pensare che nella mail di
richiesta-visita avevo scritto: Siamo un
gruppo di studiosi della Borgogna…in un tour di studio… Fantastico.
Breve visita alla cantina e via nella saletta di
degustazione.
-Ho notato che avete acquistato parecchio vino…come dire
fatelo anche da me. Capito la Madame?
Mi sono dimenticato di dire:” Madame tralasci i rossi, siamo
qui per i bianchi".
Del resto Chassagne è stata in passato terra (80%) di rossi
(Gamay e Pinot Noir). I vignerons continuano a coltivarli anche se in minor
misura.
Maranges 1er Cru «La Fussière», Chassagne-Montrachet
Vieilles Vignes. Vini Rossi di Chassagne.
–Caspita, BONI. Qualità prezzo impressionante, sui 15 euro. Le grandi
scoperte di Vinovagando Tour by Vino una Passione. Chapeau. Ale, carica.
Infine i Bianchi: Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Baudines
2011» Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Embrazées 2011, Chassagne-Montrachet
1er Cru «Morgeot 2012» Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Caillerets 2012».
E come finale, per incanto, ecco arrivare un Bâtard-Montrachet
Grand Cru 2013. Giovane, va atteso, il prezzo è invitante: solo per noi €
230,00. -È
mio grida Ale.
Abbiamo deciso di rimanere a cena a Chassagne: Restaurant
Maison Lameloise, su suggerimento di Madame Sophie.
Bellino, in stile borgogna.
La cucina? Passata in secondo piano.
Ci siamo tracannati due magnum di Chassagne-Montrachet 1er Cru «Les Caillerets,
una offerta da Sophie dopo il totale speso, l’altra offerta da Vinovagando Tour by Vino una Passione Tour.
Del resto è stata l’ultima notte in
Borgogna. A domani per continuare il Sogno.
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