Il pensiero dell’Eretico rivolto a chi soffre con coerente
costanza questa malattia
L’Invaiatura del pensiero
non temo smentita
Ci risiamo!
La storia si ripete…come sempre.
Esce una Guida, in questo caso “Vini
Buoni del TCI (Touring Club Italiano)” e giù corone a tutto spiano, una miriade a premiare, in buona parte,
quelle aziende più piccole, più ricercate. Ed ecco avverarsi “l’incantesimo”,
quella metamorfosi che non ti aspetti ma, per cronisti navigati come il
sottoscritto, arriva puntuale. La sofferenza alimentata da coerente costanza nel
tempo.
Incredibile. Fino a pochi,
pochissimi giorni fa anatemi a iosa, a tutto spiano, in abbondanza. Contro chi?
Giornalisti eno-gastronomi e blogger ritenuti compiacenti, “servi delle
grandi Aziende” se non “prezzolati”, curatori di Guide, dispensatori di grappoli, tralci, bicchieri, stelle,
stelline, stellette, corone, baci, e punteggi in centesimi, ventesimi, cinquesimi
da uno a cinque (mi ritrovo in questa categoria), ecc…
Poi, improvvivamente, il fenomeno del trasformismo, del
camaleontismo o se preferite, tanto per rimanere in tema enoico, dell’invaiatura del pensiero .
L’invaiatura, ovvero la fase
nella quale gli acini cambiano colore, comincia di solito a metà luglio per
proseguire in agosto (dipende dal clima e dalle varietà). Guarda caso il
rispetto “naturale” del periodo è coinciso. Non temo smentita.
Ė uscita la Guida dei Vini Buoni e, che coincidenza, il “tuo” vino è citato, coronato. L’inizio
del bombardamento mediatico su tutti i fronti. Foto della bottiglia, del
produttore sorridente, della storia, tradizione familiare, di tutti compresi
cani e gatti ed infine della pagina della Guida dove se ne parla. Annunci trionfali
e i degustatori divengono“eroi”, coloro che hanno “capito”. Bravi come loro non
ce ne sono e domani, alla prima manifestazione in programma, sui tavoli accanto
alle bottiglie, ben in mostra la Guida aperta alla pagina descrittiva. L’invaiatura
del pensiero si è conclusa fino al prossimo anno e, se per caso non se ne
parlerà, si ritornerà agli anatemi.
Così gira il mondo e il povero
illuso cronista enoico, degustatore che affanna, arranca tra i bicchieri si
rifugia sempre di più nell’Eresia.
L’Eretico del Vino ovvero Urano
Cupisti
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