mercoledì 29 luglio 2015

L'invaiatura del pensiero

Il pensiero dell’Eretico rivolto a chi soffre con coerente costanza questa malattia




L’Invaiatura del pensiero
non temo smentita

Ci risiamo!
La storia si ripete…come sempre.
Esce una Guida, in questo caso “Vini Buoni del TCI (Touring Club Italiano)” e giù corone a tutto spiano, una miriade a premiare, in buona parte, quelle aziende più piccole, più ricercate. Ed ecco avverarsi “l’incantesimo”, quella metamorfosi che non ti aspetti ma, per cronisti navigati come il sottoscritto, arriva puntuale. La sofferenza alimentata da coerente costanza nel tempo.
Incredibile. Fino a pochi, pochissimi giorni fa anatemi a iosa, a tutto spiano, in abbondanza. Contro chi? Giornalisti eno-gastronomi e blogger ritenuti compiacenti, “servi delle grandi Aziende” se non “prezzolati”, curatori di Guide, dispensatori di grappoli, tralci, bicchieri, stelle, stelline, stellette, corone, baci, e punteggi in centesimi, ventesimi, cinquesimi da uno a cinque (mi ritrovo in questa categoria), ecc…
Poi, improvvivamente, il fenomeno del trasformismo, del camaleontismo o se preferite, tanto per rimanere in tema enoico, dell’invaiatura del pensiero .
L’invaiatura, ovvero la fase nella quale gli acini cambiano colore, comincia di solito a metà luglio per proseguire in agosto (dipende dal clima e dalle varietà). Guarda caso il rispetto “naturale” del periodo è coinciso. Non temo smentita.
Ė uscita la Guida dei Vini Buoni e, che coincidenza,  il “tuo” vino è citato, coronato. L’inizio del bombardamento mediatico su tutti i fronti. Foto della bottiglia, del produttore sorridente, della storia, tradizione familiare, di tutti compresi cani e gatti ed infine della pagina della Guida dove se ne parla. Annunci trionfali e i degustatori divengono“eroi”, coloro che hanno “capito”. Bravi come loro non ce ne sono e domani, alla prima manifestazione in programma, sui tavoli accanto alle bottiglie, ben in mostra la Guida aperta alla pagina descrittiva. L’invaiatura del pensiero si è conclusa fino al prossimo anno e, se per caso non se ne parlerà, si ritornerà agli anatemi.
Così gira il mondo e il povero illuso cronista enoico, degustatore che affanna, arranca tra i bicchieri si rifugia sempre di più nell’Eresia.

L’Eretico del Vino ovvero Urano Cupisti



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