Ospito volentieri questo comunicato stampa
Helmuth Köcher, patron del Merano Wine Festival, ha
stappato una bottiglia di Malvasia
datata 1948.
Quel
Malvasia del ´48 e il profumo dell´ottimismo.
Era l´anno dei nuovi
inizi.
I pezzi di un mondo crollato
sotto il peso del conflitto si ricomponevano lentamente in nuove strutture. Era
l’anno dell’avvio del Piano Marshall, della prima Assemblea europea a
l’Aia, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ Uomo, della Costituzione
Italiana e del Blocco di Berlino da parte dell’Unione
Sovietica.
In quello stesso anno, un
cantiniere altoatesino imbottigliava privatamente Malvasia. Un vino solare,
dolce e profumato.
Ne avrebbe tenuti da parte due esemplari.
Ne avrebbe tenuti da parte due esemplari.
A prescindere dalla vendemmia,
il 1948 è l´annata che racchiude le speranze e l´ottimismo dei nuovi inizi, il
sapore della consapevolezza che il peggio è passato. E questo probabilmente ha
voluto cercare Helmuth Köcher, stappando quell´improbabile Malvasia datato 1948
.
“Il tappo era rappreso, ma
ancora intatto”, racconta emozionato il patron del Merano WineFestival. “Di
color ambra, come era prevedibile, gli aromi e le caratteristiche di un vino
giovane, vinificato in acciaio sono stati abbondantemente superati da
quelli terziari, tipici dell'invecchiamento”.
“Il gusto era quello dell’aceto
di mele, insomma, l’alcool era quasi del tutto inesistente e l’acidità
bassissima. Ma era piú che prevedibile che il contenuto della bottiglia non
avesse piú le caratteristiche coerenti con la tipologia di vino Malvasia. Ció
nonostante, e considerato che si trattava di un vino bianco che generalmente non
si presta all´invecchiamento e che è stato imbottigliato quasi 70 anni fa, è
sorprendente che il contenuto della bottiglia fosse ancora
bevibile!”
Merito dell´ottimismo datato
1948? Helmuth Köcher ne è certo e citando Tonino Guerra, che quegli anni li ha
vissuti, ci strizza l´occhio: “D´altro canto l´ottimismo è il profumo della
vita!, no?”
Stefania Gatta Press& Comunication
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