lunedì 23 agosto 2021

Sa di brett!

 




Quante volte durante le degustazioni abbiamo sentito pronunciare:”Sa di brett”?

Ma cosa è il brett?




Il brett è, con ogni probabilità, il lievito più controverso della scienza enologica, amato da alcuni, tollerato da altri, detestato dalla maggior parte. 

Invisibile terrore della stragrande maggioranza dei produttori, pronti a combatterlo a colpi di anidride solforosa. Odore da pollaio, o di cerotto disinfettante. Ricorda il rancido, il formaggio. L'elenco potrebbe continuare con sudore di cavallo,  latte acido e chi più ne ha ne metta.



E se il brett diventa un difetto tollerabile?
 

Quesito posto da Daniele Cernilli, conosciuto ai più come DoctorWine?




Partendo da una considerazione di un suo amico, Fabrizio Pagliardi, amante dei vini cosiddetti “naturali” che ha postato  una disanima sui gusti giovanili molto tolleranti verso il brett  perché associato al concetto della limitazione della mano dell’uomo nel produrre vino. Tutto è ammesso nel “vino naturale”.

Comunque Daniele Cernilli ci ricorda che i vini folkloristici (una sua definizione che condivido), “ce ne siano sempre meno”.

La mia risposta ai sopra citati quesiti? Il Vino, prima di tutto, deve essere Buono (e non odorare di brett).

L’Eretico.





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