Quante volte durante le degustazioni abbiamo sentito
pronunciare:”Sa di brett”?
Ma cosa è il brett?
Il brett è, con ogni probabilità, il lievito più controverso della scienza enologica, amato da alcuni, tollerato da altri, detestato dalla maggior parte.
Invisibile terrore
della stragrande maggioranza dei produttori, pronti a combatterlo a colpi di
anidride solforosa. Odore da pollaio, o di cerotto disinfettante. Ricorda il
rancido, il formaggio. L'elenco potrebbe continuare con sudore di cavallo, latte acido e chi più ne ha ne metta.
Quesito posto
da Daniele Cernilli, conosciuto ai più come DoctorWine?
Partendo da una considerazione di un suo amico, Fabrizio
Pagliardi, amante dei vini cosiddetti “naturali” che ha postato una disanima sui gusti giovanili molto
tolleranti verso il brett perché associato al concetto della limitazione della
mano dell’uomo nel produrre vino. Tutto è ammesso nel “vino naturale”.
Comunque Daniele Cernilli ci ricorda che i vini folkloristici
(una sua definizione che condivido), “ce ne siano sempre meno”.
La mia risposta ai sopra citati quesiti? Il Vino, prima di
tutto, deve essere Buono (e non odorare di brett).
L’Eretico.
Nessun commento:
Posta un commento