Sauvignon Blanc, questo sconosciuto!
Avrei potuto chiamare questo Banco: “Alla scoperta del Sauvignon Blanc” ma la tentazione di dare un taglio diverso, didattico ma non troppo, è stata più forte. E a poche ore dall’evento, viste le previsioni metereologiche “molto favorevoli” ecco affiorare anche la vena poetica che non guasta.
“E lucean le stelle” di Cavaradossi memoria (Opera Tosca di Giacomo Puccini) sulla terrazza del Ristorante Europa, di fronte ad un tramonto immaginabile che solo la Versilia sa presentare.
E nei nostri calici sei vini “selvaggi”
provenienti da sei zone morfologicamente diverse per dare percezioni
differenti. Sapremo cogliere gli attimi di assolute emozioni? Ci proveremo.
Vi aspetto alle ore 20,30.
Poche cose che suggerisco sulla degustazione.
Intensamente aromatico e rinfrescante, il Sauvignon Blanc dà
vini che si bevono prevalentemente giovani e si studiano nel loro invecchiare.
La sua Regione d’origine, come si legge nell’Atlante Mondiale dei Vini di Jancis Robinson, è la Loira, in particolare la zona intorno a Sancerre e Pouilly-sur-Loire, dove si produce il Pouilly-Fumé. Zona dove il vitigno può variare molto a seconda dell’annata.
La regione di Bordeaux ne rivendica la primogenitura. Sulle
grave e in presenza di umidità causata da corsi d’acqua specifici (leggi Ciron)
si lascia attaccare dalla muffa nobile e ci regala “sogni” come il Sautèrnes,
il Balzac, il Cadillac e il Loupiac.
L’origine del suo nome deriva da “sauvage” (selvatico) quindi l’etimologia corrisponderebbe a quella dei nostri Lambruschi (dal latino “vitis lambrusca”, ossia selvatica), con i quali esiste infatti qualche lontana affinità.
Non tutti sanno che, dal matrimonio tra Cabernet Franc (padre) e
Sauvignon Blanc (madre) nacque tanti anni fa il mitico Cabernet Sauvignon.
In Italia ha eletto come “zone vocate” il Friuli, l’Alto
Adige ed in misura minore Piemonte (Monferrato), Toscana e, udite udite, il
Piacentino.
Il Sauvignon Blanc è un’uva che considero semi-aromatica anche se, molti “esperti”, la
classificano “aromatica” (ma vogliamo scherzare?).
Le caratteristiche semi-aromatiche del Sauvignon Blanc sono
fortemente influenzate da tre fattori principali e che incidono notevolmente
sulla sua personalità. Due dei Tre sono il
clima del luogo in cui è stata coltivata l’uva e il grado di maturazione al momento del raccolto. Fino a qui niente di
straordinario, tutte le uve di qualsiasi vitigno si sottopongono a questi due
fattori.
È Il terzo, che in quest’uva rappresenta una condizione inusuale:
la fermentazione e maturazione in botte.
Si ricorda che il modo più frequente e tipico della vinificazione del Sauvignon
Blanc è svolto in contenitori d’acciaio, in cemento e comunque inerti
La caratteristica gustativa principale del Sauvignon Blanc è
certamente la sua spiccata acidità. In genere i suoi vini sono prodotti con un
grado alcolico medio-alto, un fattore che è anche giustificato dalla notevole
acidità dell’uva e quindi necessita di opportune “correzioni” in modo da
risultare equilibrato. Nonostante l’equilibrio del vino sia più o meno
corretto, è proprio l’acidità la caratteristica che consente di identificare
principalmente il Sauvignon Blanc e questa qualità è certamente molto
apprezzata e appropriata per questo tipo di vino e per la natura semi-aromatica
dell’uva.
Le caratteristiche sensoriali del Sauvignon Blanc.
Sfatiamo la correlazione del Sauvignon Blanc alla pìpì di gatto (meglio chiamata foxy). Sono le temperature di allevamento che caratterizzano i sentori. erbacei (tramandati al figlio Cabernet), di frutta fresca, oliva, peperone, finocchio, capperi, sedano e timo.
La causa? Sono le pirazine che si sviluppano nei
grappoli.
Se l’uva è stata raccolta al punto giusto troveremo maturità
e armonia in questi profumi verdi e selvaggi che si troveranno ben fusi in un bouquet compatto e variegato,
altrimenti il vino risulta eccessivamente pungente, rovinato da note vegetali
sgradevoli troppo marcate.
Discorso a parte la sua vera primogenitura in quel territorio unico e particolare che è dato dalla grande ansa del fiume Loira nei pressi della città di Orléans. Il percorso sud-nord del fiume diventa est-ovest fino alla foce.
Sancerre e Pouilly-sur loire (patria del mitico Pouilly-fumé),
il luogo che ha visto la nascita e crescita di questo vitigno. Terreni ricchi di minerali e fossili che danno note
minerali, di pietra focaia ed elegante sapidità, direi unicità al Sauvignon
Blanc. Chapeau!
P.S. Non tutti sanno che il Sauvignon Blanc viene utilizzato
nella vinoterapia per le sue proprietà calmanti risultando particolarmente
adatto per i massaggi. Oibò (di manzoniana memoria e scritto proprio così)!
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