giovedì 12 agosto 2021

E lucean le stelle

 

Sauvignon Blanc, questo sconosciuto!


La terrazza del Ristorante Europa



Avrei potuto chiamare questo Banco: “Alla scoperta del Sauvignon Blanc” ma la tentazione di dare un taglio diverso, didattico ma non troppo, è stata più forte. E a poche ore dall’evento, viste le previsioni metereologiche “molto favorevoli” ecco affiorare anche la vena poetica che non guasta.

“E lucean le stelle” di Cavaradossi memoria (Opera Tosca di Giacomo Puccini) sulla terrazza del Ristorante Europa, di fronte ad un tramonto immaginabile che solo la Versilia sa presentare. 

E nei nostri calici sei vini “selvaggi” provenienti da sei zone morfologicamente diverse per dare percezioni differenti. Sapremo cogliere gli attimi di assolute emozioni? Ci proveremo.

Vi aspetto alle ore 20,30. 

L’Eretico del Vino.




Poche cose che suggerisco sulla degustazione. 




Intensamente aromatico e rinfrescante, il Sauvignon Blanc dà vini che si bevono prevalentemente giovani e si studiano nel loro invecchiare.


Il territorio del Sancerre e Pouilly-sur-Loire visto dal fiume


La sua Regione d’origine, come si legge nell’Atlante Mondiale dei Vini di Jancis Robinson, è la Loira, in particolare la zona intorno a Sancerre e Pouilly-sur-Loire, dove si produce il Pouilly-Fumé. Zona dove il vitigno può variare molto a seconda dell’annata.

La regione di Bordeaux ne rivendica la primogenitura. Sulle grave e in presenza di umidità causata da corsi d’acqua specifici (leggi Ciron) si lascia attaccare dalla muffa nobile e ci regala “sogni” come il Sautèrnes, il Balzac, il Cadillac e il Loupiac.


Sauternes

Ciron


L’origine del suo nome deriva da “sauvage” (selvatico) quindi l’etimologia corrisponderebbe a quella dei nostri Lambruschi (dal latino “vitis lambrusca”, ossia selvatica), con i quali esiste infatti qualche lontana affinità. 

Non tutti sanno che, dal matrimonio tra Cabernet Franc (padre) e Sauvignon Blanc (madre) nacque tanti anni fa il mitico Cabernet Sauvignon.




In Italia ha eletto come “zone vocate” il Friuli, l’Alto Adige ed in misura minore Piemonte (Monferrato), Toscana e, udite udite, il Piacentino.

Il Sauvignon Blanc è un’uva che considero  semi-aromatica anche se, molti “esperti”, la classificano “aromatica” (ma vogliamo scherzare?).  

Le caratteristiche semi-aromatiche del Sauvignon Blanc sono fortemente influenzate da tre fattori principali e che incidono notevolmente sulla sua personalità. Due dei Tre sono il clima del luogo in cui è stata coltivata l’uva e il grado di maturazione al momento del raccolto. Fino a qui niente di straordinario, tutte le uve di qualsiasi vitigno si sottopongono a questi due fattori.

È Il terzo, che in quest’uva rappresenta una condizione inusuale: la fermentazione e maturazione in botte. Si ricorda che il modo più frequente e tipico della vinificazione del Sauvignon Blanc è svolto in contenitori d’acciaio, in cemento e comunque inerti

La caratteristica gustativa principale del Sauvignon Blanc è certamente la sua spiccata acidità. In genere i suoi vini sono prodotti con un grado alcolico medio-alto, un fattore che è anche giustificato dalla notevole acidità dell’uva e quindi necessita di opportune “correzioni” in modo da risultare equilibrato. Nonostante l’equilibrio del vino sia più o meno corretto, è proprio l’acidità la caratteristica che consente di identificare principalmente il Sauvignon Blanc e questa qualità è certamente molto apprezzata e appropriata per questo tipo di vino e per la natura semi-aromatica dell’uva.

Le caratteristiche sensoriali del Sauvignon Blanc. 


Sfatiamo un mito


Sfatiamo la correlazione del Sauvignon Blanc alla pìpì di gatto (meglio chiamata foxy). Sono le temperature di allevamento che caratterizzano i sentori. erbacei   (tramandati al figlio Cabernet), di frutta fresca,  oliva, peperone, finocchio, capperi, sedano e timo. 

La causa? Sono le pirazine che si sviluppano nei grappoli.




Se l’uva è stata raccolta al punto giusto troveremo maturità e armonia in questi profumi verdi e selvaggi che si troveranno  ben fusi in un bouquet compatto e variegato, altrimenti il vino risulta eccessivamente pungente, rovinato da note vegetali sgradevoli troppo marcate.

Discorso a parte la sua vera primogenitura in quel territorio unico e particolare che è dato dalla grande ansa del fiume Loira nei pressi della città di Orléans. Il percorso sud-nord del fiume diventa est-ovest fino alla foce. 




Sancerre e Pouilly-sur loire (patria del mitico Pouilly-fumé), il luogo che ha visto la nascita e crescita di questo vitigno. Terreni  ricchi di minerali e fossili che danno note minerali, di pietra focaia ed elegante sapidità, direi unicità al Sauvignon Blanc. Chapeau!


P.S. Non tutti sanno che il Sauvignon Blanc viene utilizzato nella vinoterapia per le sue proprietà calmanti risultando particolarmente adatto per i massaggi. Oibò (di manzoniana memoria e scritto proprio così)!









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