Ho atteso prima di pubblicarlo. Ho creduto ad una bufala!
Poi, quando mi è arrivata la comunicazione “ufficiale” da parte dell’Agenzia di informazione della Giunta Regionale Toscana….
Unione Europea,
in discussione ipotesi di ‘annacquare’ vini.
“Leggo che a Bruxelles c’è chi sta pensando di mettere acqua
nel vino per abbassarne la gradazione alcolica. E, cosa ancor più sorprendente,
si vorrebbe consentire tale pratica anche per le denominazioni di origine
controllata e garantita. Non scherziamo: assicuro che la Toscana farà la sua
parte, direttamente e incalzando anche il nostro governo, perché ciò non
accada”. Questo il commento a caldo dell’assessora all’agroalimentare, Stefania
Saccardi.
“Se è sacrosanto – prosegue - l’obiettivo di combattere un consumo indiscriminato e rischioso per la salute delle bevande alcoliche, non lo si può però tradurre in una pratica che minerebbe la naturalità del vino e anche, aggiungo, la ricchezza dei sui contenuti culturali”.
L’Europa fa bene ad
occuparsi della salute di tutti i cittadini dell’Unione, ma non credo che la
migliore strategia sia quella d’annacquare il vino per risolvere la dipendenza dall'alcool.
Qualcuno commenta con termini molto più duri definendo questa ipotesi "L’ultima porcata della
Politica agricola dell’Unione europea . Una volgare speculazione che
penalizzerebbe tutto il settore enologico italiano e non”.
Dopo lo zuccheraggio e i trucioli arriva il Non Vino.
Qualcuno, come Franco Calderone, coordinatore di Equità
Territoriale (EQ) in Sicilia, tuona: Parlamentari Italiani, se ci siete, datevi
da fare!
Fonte: Toscana Notizie e Cronache di Gusto
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