Ottima la seconda!
Mi riferisco alla “seconda uscita”, post rinascita, nel
calpestare le vigne e visitare cantine.
Questa volta nel Mugello, quell’area vitivinicola del
nord-est toscano, “vocata” al Pinot Noir, quello “di montagna”.
Due le aziende che operano nel territorio con metodologie
diverse, diametralmente e sostanzialmente, opposte, finalizzate entrambi alla
produzione di “vini buoni”.
Terre di Giotto a Vicchio. La bio-dinamica come essenza di
vita. Torchio di una volta, vasche in cemento e anfore georgiane interrate. E poi
non solo Pinot Noir. Dello Chenin Blanc ne vogliamo parlare? Certamente molto
presto.
Podere Fortuna che ho definito “la parte nobile del Mugello”.
Altra visione; organizzazione aziendale strutturata per
affrontare le sfide del mercato. Gerarchie nell’accoglienza volte alla vendita
e basta!
Nel primo caso un gatto ad accogliermi, nel secondo un
cancello con tanto di password.
Grazie agli amici della delegazione Fisar di Montecarlo (Lucca) che mi hanno accolto e fatto partecipe di questa iniziativa. Chapeau!
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