Ufficializzati i nuovi cloni di Turbiana iscritti
ufficialmente nel Registro.
Questa la notizia che ci permette di scoprire questo vitigno
antico che fa parte della famiglia dei Trebbiani pur avendo una sua peculiare
identità.
Si chiamano
"Turbiana Ctl1", "Turbiana Ctl3", "Turbiana Ctl5"
Ctl sta per
Consorzio Tutela Lugana, il vero protagonista di questo importante lavoro di
ricerca iniziato nel 2010, in collaborazione con lo Studio Agronomico Sata.
La meticolosa analisi nei vigneti storici ha permesso di individuare singole piante con caratteristiche peculiari per qualità, sanità, maturazione e intensità gustativa delle uve.
Al termine del percorso, solo ai tre migliori è stata
riservata la possibilità di essere ufficialmente registrati.
La famiglia dei Trebbiano alla quale appartiene il
Turbiana, ha origini molto antiche.
Questa storia, assieme alla vasta e diversificata area di
coltivazione, spiega l’esistenza di tanti sinonimi e varianti locali, fonte di
ricchezza ma anche, in alcuni casi, di confusione.
Ricerche sul Dna (“Il Trebbiano di Lugana: aspetti storici e genetici” di Pierluigi Villa, Osvaldo Failla, Massimo Labra, Attilio Scienza, del 2001) hanno dimostrato che, per quanto Trebbiano di Lugana (localmente detto “Turbiana”) e Verdicchio siano stretti parenti, più vicini tra di loro rispetto ad altre varietà quali il Trebbiano d’Abruzzo e quello Toscano, si tratta di due vitigni geneticamente distinti.
Il Trebbiano di Lugana ha un’attitudine più tardiva e leggermente meno produttiva, oltre a essersi adattato, nel tempo e con successive selezioni fatte dai viticoltori locali, alle caratteristiche pedoclimatiche del lago di Garda, significativamente diverse da quelle degli altri areali.
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