NUTRISCORE
Questa volta è il Nutriscore, “la patata bollente che, a
detta del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini (e non solo lui),
penalizzerebbe il Made in Italy.
Ma cos’è il Nutriscore? Nutri-Score è un sistema di
etichettatura dei prodotti alimentari sviluppato in Francia pensato per
semplificare l'identificazione dei valori nutrizionali di un prodotto
alimentare attraverso l'utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa
in 5 gradazioni dal verde al rosso, ed una alfabetica comprendente le cinque
lettere dalla A alla E. (Wikipedia)
"Salviamo la Dieta mediterranea"!!! Questo il
grido, anzi l’urlo, del Presidente della Coldiretti: "Il nuovo
protagonismo dell'Italia in Europa è importante per difendere il made in Italy
agroalimentare dall'attacco di lobby e burocrazia (europea) che con tagli di
risorse ed etichette allarmistiche colpiscono addirittura prodotti base della
dieta mediterranea" (questo è un duro attacco all'Unione Europes così come in essere).
L'etichettatura nutriscore francese insieme a quella a semaforo adottata nel Regno Unito, indirizzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere
prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più
salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce
per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da
secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in
alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Questo il pensiero degli associati
alla Coldiretti.
“Si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al
posto dello zucchero e di sfavorire elisir di lunga vita come l'olio
extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche
specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma
le cui semplici ricette non possono essere certo modificate. L'equilibrio
nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta
giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che
allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto, dall'extravergine
di oliva al vino”.
La cosa è seria e serve una forte opposizione dell’Italia
nelle commissioni europee specifiche.
Il successo della dieta mediterranea è stato messo sotto
attacco anche dalla recente approvazione da parte della Commissione del piano
per la salute che prevede la presentazione entro il 2023 una proposta per
introdurre avvertimenti salutistici nelle etichette delle bevande alcoliche
senza escludere esplicitamente il vino ma anche la revisione della politica di
promozione dei prodotti agricoli dell'Unione europea con l'obiettivo di ridurre
i consumi di vino e prodotti quali carni rosse e salumi che rappresentano le
punte di diamante del made in Italy all'estero. E con ilo vento green che spira
in Europa non c’è da stare molto allegri.
"Il giusto impegno della Commissione europea per
tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche
che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti
indipendentemente dalle quantità consumate", afferma il presidente della
Coldiretti Ettore Prandini.
S rischia dii perdere un intero sistema fatto di animali, di
prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate a
combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.
L'Italia è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno
bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla
promozione rischiano invece di essere condannate all'estinzione. Occorre
fermare l'approccio superficiale al tema dell'alimentazione.
Fonte e parte del Testo: Cronache di Gusto.
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