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Il Vino vero e/o naturale non esiste.
Ruenza Santandrea: "Vini veri o vini naturali sono
termini che ingannano i consumatori"
“Nell’ambito dell’universo dei cosiddetti vini “green”, è la
presenza o meno di una certificazione l’elemento a cui a mio avviso va dato più
valore. Occorre sempre prestare attenzione se una produzione vitivinicola è
certificata sulla base di parametri e di controlli ben identificati, o se si
fonda su impegni volontari e sul rispetto di standard auto-definiti dichiarati
singolarmente dai produttori”.
Lo ha dichiarato Ruenza Santandrea, Coordinatrice Vino
Alleanza Cooperative Agroalimentari intervenendo al convegno organizzato da "Federbio Vini Bio, questione di etichetta.
Tra le
produzioni certificate, Santandrea ha elencato in primis quella dei vini biologici
che è “normata da Regolamenti europei e leggi nazionali che impongono alle
aziende una certificazione di conformità da parte di un Ente certificatore.
Esistono inoltre anche altri standard produttivi accomunati dal fatto che
prevedono una certificazione da parte di un Ente terzo, parametrata su uno
specifico disciplinare/protocollo di produzione. Si tratta, nella totalità dei
casi indicati, di standard ufficialmente riconosciuti e che vanno quindi
ritenuti affidabili”.
“Senza voler mettere in dubbio la serietà dei produttori
che decidono di votarsi ai vari tipi di produzione “green”, riteniamo che sia
necessario fare chiarezza sulla natura specifica delle varie denominazioni, a
tutela degli stessi produttori seri ed impegnati, nonché ovviamente dei
consumatori”.
Sulla questione la Santandrea era intervenuta anche nel
corso del convegno organizzato da Uiv dedicato ai mercati del vino italiano:
"Vini naturali, vini veri, sono tutti termini un po' ambigui - ha detto -
Dobbiamo giocare tutti con le stesse regole. A me pare che questi siano termini
un po' impropri, che possono trarre in inganno i consumatori. Perché magari chi
acquista una bottiglia di questo prodotto pensa a una cosa biologica e, a
volte, non è proprio così. Attenzione, non voglio andare contro questi produttori,
né criticare i loro vini che possono piacere o non piacere. Loro hanno creato
un nuovo stile. Ma lo chiamino in un'altra maniera, magari "StilNovo"
o "New Style", ma non termini che possono creare confusione. Il vino
naturale non esiste, E' frutto del lavoro dell'uomo. Il biologico è di certo un
costo per le aziende, soprattutto quelle piccole, ma chi vuole rispettare le
regole, deve accettarle".
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