Esce la prima birra al Moscato di Scanzo,
la Docg vinicola più
piccola d'Italia
È un anno speciale il 2018 per l’Azienda Agricola
Pagnoncelli Folcieri di Scanzorosciate in provincia di Bergamo.
Francesca, figlia di Maurizio Pagnoncelli, farmacista,
titolare insieme ai genitori, ai fratelli Federico e Serena e al marito
Massimo, annuncia una novità: "Sarà pronto a breve il Moscato di Scanzo
2015, annata speciale e, che per la nostra piccola Azienda, significa un primo
cambio di dimensione; è l’anno di lancio di un nuovo incredibile prodotto: la
birra al Moscato di Scanzo".
Andiamo con ordine. Il Moscato di Scanzo 2015
segna una svolta in termini di quantità: si passa dalle potenziali, ma
difficilmente raggiunte, 1.200 bottiglie da 0,5 litri alle 3.400 bottiglie
circa. "Sono sempre numeri contenuti, che ci consentono di controllare
come prima e in modo maniacale ogni fase di produzione e lavorazione, dalla
vigna alla raccolta (manuale) alla pulizia dei grappoli (manuale), ecc. Ma è
chiaro che c’è un salto dimensionale per noi importantissimo - spiega Francesca
- Il Moscato di Scanzo 2015 uscirà appena pronto, indicativamente nel mese di
marzo, e già si preannuncia come un’annata topica viste le magnifiche
condizioni in cui è cresciuto ed è stato raccolto".
La birra al Moscato di Scanzo, prodotta a partire da mosto
d'uva, è una birra in stile Italian Grape Ale, unico stile birrario italiano ad
oggi riconosciuto, fatta con mosto di Moscato di Scanzo dopo appassimento,
fermentato due volte e con due lieviti diversi. "E’ il prodotto giusto per
arricchire la nostra ristrettissima gamma di prodotti, fatti tutti a partire da
Moscato di Scanzo, di vitigni posti sul Monte Bastia, zona storica e cru del
Comune di Scanzorosciate - continua Francesca - E’ anche il prodotto giusto per
avvicinare al Moscato di Scanzo, vino passito rosso da vitigno autoctono unico
al mondo, così poco conosciuto perfino in provincia di Bergamo, a più persone
possibile. Il Moscato di Scanzo è la Docg più piccola d’Italia e si merita
molta più fama e successo di quelli sino ad ora riservatigli".
La gradazione è importante, 8,5%, è quindi una birra da
pasto, abbinabile a cibi anche saporiti e ingentilita dalla tipica nota dolce
del Moscato di Scanzo. La birra ha un colore rosso ramato, leggermente velato.
Perlage fine, gasatura delicata. All'olfatto è vinosa, sentori di uva, frutta
rossa (ciliegia, fragola, mora), biscotto, caramello, leggero pepato. In bocca
emergono maggiormente le note fruttate e pepate complesse date dai lieviti
aggiunti insieme a un leggere sentore di vaniglia. Attacco dolce, leggero
acidulo, corpo medio, persistenza lunga, gasatura delicata e fine. "La
Birra al Moscato di Scanzo nasce dall’idea un nostro cliente, Giacomo
Masserini, che abbiamo voluto nominare anche in etichetta - racconta Francesca
. È stato lui, lo scorso anno, a trovare il Birrificio giusto e a sperimentare
le prime cotte. Il prodotto ci è piaciuto tantissimo, e, in accordo con lui,
abbiamo deciso di curarne direttamente la realizzazione. Rispetto al primo
esperimento quest’anno si è aumentata la quantità percentuale di mosto di
Moscato di Scanzo, portata fino al 10%. Il risultato è una birra ancora più
decisa e caratterizzata nei suoi sapori fruttati e nella sua speziatura".
La produzione è affidata al Birrificio Alvemar, in provincia
di Lecco, con il suo mastro Birraio Giovanni Marsan.
Fonte e Testo: Cronache di Gusto
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