venerdì 15 gennaio 2021

La penso come Riccardo Cotarella

 



Spumanti italiani e Champagne: basta con i confronti

 

Tutti gli anni quando arriviamo vicino alle feste natalizie e di fine anno ecco riecheggiare il solito ritornello:


"Lo spumante italiano è migliore dello champagne".


 Affermazione senza alcun fondamento se non spolverare un campanilismo stupido che mostra la nostra sudditanza e manifesta inferiorità in una battaglia senza senso. 


Champagne


Lo champagne viaggia su un altro pianeta. Tocca a noi puntare sulle zone tradizionali spumantistiche italiane per diminuire il gap che ancora esiste (Alta Langa, Oltrepò, Franciacorta e Trentino) e non spumantizzare di tutto. 


Spumante in Italia

Alcune eccellenze italiche (si contano sulle nostre dieci dita) non possono da sole competere con lo champagne per un solo motivo: sono diverse. 


La champagne

Esistono in quel territorio fattori storici, ambientali e di tradizione non replicabili. Ne cito alcuni: Pinot Noir e Chardonnay unici, Pinot Meunier inadattabile in altri territori, il crayon, la belemnite, il micraster, il clima continentale ed oceanico e la Bise Noir, vento freddo dell’Est al 50esimo parallelo.


Il match


 È vero che in Italia i risultati sono soddisfacenti ma smettiamola con l’anacronistico confronto.


Riccardo Cotarella

Mi ha fatto molto piacere leggere in questi giorni l’intervista dell’Ansa a Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi:  ” Adesso basta al confronto con gli champagne,Il metodo classico italiano sta riscuotendo un enorme successo. Ma dobbiamo fare attenzione a non scivolare sul confronto campanilistico con gli champagne, che viaggiano ancora su un altro pianeta”.


Il pianeta "champagne"

 


Urano Cupisti, l'Eretico del Vino





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