DALLA “TOP 100 WINE DISCOVERIES 2020” DI THE WINE ADVOCATE
G.PUNTO 2018
DI DUEMANI
Curiosando
nelle varie Top 10, Topo 20, Top 30…Top 100 delle riviste cartacee e digitali
locali, provinciali, regionali, nazionali, europee, internazionali, ogni tanto scopriamo
delle “chicche” che vale la pena di comunicare ai propri amici.
Tra
queste Il G.Punto 2018 di Duemani, L’azienda
biodinamica dell’enologo Luca D’Attoma e di Elena Celli, entra nella “Top 100
Wine Discoveries 2020”, la nuova classifica di The Wine Advocate che da
quest’anno premia i vini che raccontano
valori, capaci di essere longevi, prodotti in maniera sostenibile e con un
approccio innovativo, sia in vigna sia in cantina.
Ricordo qualche anno fa, visitando l’azienda tra i centri di
Riparbella (Pisa) e Castellina Marittima (Pi), Luca mi indicò una parte di
terreno, posto nella parte più alta della proprietà, già sbancato e pronto per
accogliere un nuovo vitigno da lui molto conosciuto e seguito nelle “emprese”
spagnole dove lavora come consulente: il Grenache Noir.
Ed ecco il frutto di quella scelta, diciamo la verità, un
po’ criticata dagli addetti del settore e puristi del sangiovese. Voluto e
prodotto in quantità limitata per essere
un vino “di nicchia”, per pochi, da centellinare negli assaggi: il Grenache
Noir delle Colline Pisane. (Vi prego non giudicatelo dal prezzo). Parbleu!
Monica Larner, wine critic di The Wine Advocate,lo ha
definito: << un vino coraggioso >> ricordando << che resta in macerazione sulle bucce
e con i raspi fino a 5 mesi >>.
VINIFICAZIONE: La fermentazione è spontanea, senza lieviti
aggiunti, e avviene in orci di terracotta, con follature manuali e rimontaggi a
temperatura controllata. Resta in macerazione sulle bucce per 40 giorni, poi
viene svinato e travasato in barrique di secondo passaggio, dove affina per 12
mesi. Non subisce chiarifica né filtrazione.
Le caratteristiche secondo D’Attoma: <<Il G.Punto ha
un colore rosso rubino più penetrabile rispetto a quanto ci si aspetterebbe da
un vino importante (caratteristica tipica del Grenache in purezza), al palato
risulta invece molto intenso e strutturato e al naso esplode in un bouquet di
frutta rossa e sfumature di liquirizia e spezie >>.
“Mi piacciano le sfide – spiega Luca D’Attoma – perché se
devi creare un vino nuovo, devi avere il coraggio di osare. Magari riscoprendo
vitigni meno conosciuti, oppure adottando tecniche di vinificazione diverse,
come la fermentazione e l’affinamento in anfora o negli orci di terracotta. La
biodinamica è la mia grande passione perché praticandola impari ad osservare la
natura e a servirtene rispettando i suoi cicli”.
Non resta
che aspettare la fine della pandemia, andare a trovare Luca e Elena a
Riparbella, calpestare la vigna di grenache noir ed assaggiare la nuova perla
che porta la firma: Luca D’Attoma.
Fonte: ZedComm
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