domenica 8 novembre 2020

Grands Vins de Bordeaux all'Osteria Le Terme di Massaciuccoli

 



La Cité du Vin a Bordeaux


Grands Vins de Bordeaux

Osteria Le Terme 07/11/20



 

- Il territorio di Bordeaux

- Garonne, Dordogne, Gironde

- Rive gauche, Bas Medoc e Haut Medoc (Margaux, Pauillac, Saint-Julien, Saint-Estèphe, Listrac-Médoc e Moulis en Médoc).

- Rive droit, Saint-Emilion, Pomerol, Fronsac, Blaye e Bourg

- Entre-deux-Mers, Cadillac, Loupiac e Sainte-Croix-du-Mont

- Pessac-Leognan

- Grave ( breccia)

- Sautèrnes (fiume Ciron)

- Castillon de Castets a sud di Sautèrnes


Château con vigneti

Un po’ di Storia

LA STORIA in PILLOLE: Sicuramente i Romani ed in particolare il poeta Ausonio (300/400 d.c.) furono tra i primi a coltivare la vite nella regione. A Saint-Emilion esiste tutt’ora uno Chateau che porta il suo nome (Chateau Ausine). Nel medioevo furono i monaci Benedettini a valorizzare i vigneti lungo i due fiumi nella zona Graves (sulla sinistra della Garonna) e nella parte della riva destra dell’estuario della Gironda, precisamente nelle zone di Bourg e Blaye. Ma è dal ‘600 in poi, quando gli olandesi bonificarono l’ampia zona del Medoc (sulla riva sinistra della Gironda), che il Bordeaux, inteso come vino, inizia la sua inarrestabile ascesa verso l’eccellenza. HIC UVA, UBIQUE NOMEN (qui l’uva, il nome ovunque, dappertutto). La citazione in latino sembra risalire ai tempi dei benedettini e qualcuno (i francesi sono abili comunicatori in questo senso, basta ricordare il “caso” Dom Perignon) la collega, o meglio la riconduce ed attribuisce ad una esclamazione di un Signore importante vissuto a cavallo del 1200 e 1300, Bertrand de Got divenuto in seguito Papa Clemente V.


Vini in degustazione




 

Abbiamo in degustazione: 1 Saint-Emilion, 1 Castillon de Castets, 2 Haut-Medoc e 1 Entre-Deux-Mers

 


1) Château Mouton Cadet 2014 (Pouillac), zona Haut-Medoc, Merlot 79%, Cabernet Franc 10%, Cabernet Sauvignon 9%, Malbec 2%

Château Mouton Rothschild, di proprietà oggi dei figli della Baronessa Philippine de Rothschild, appartiene alla famiglia dal 1853, anno in cui il Barone Nathaniel lo acquistò all’asta ribattezzandolo con il nome attuale. È nel 1922 che però venne segnato il destino della tenuta, nel momento in cui il pronipote del barone, Philippe, si prese in carico le sorti della proprietà, offrendo in cambio uno spirito imprenditoriale e innovatore. In questo modo, nel giro di pochi anni, Château Mouton Rothschild cambiò totalmente volto: venne costruita una moderna e grande cantina, lunga più di cento metri, furono acquisiti altri appezzamenti vitati cru classé, fu implementata la commercializzazione e la distribuzione dei vini e, dal 1945, iniziarono ad avvicendarsi nella creazione delle etichette illustri e famosi pittori. Nel 1930 Philippe lanciò una nuova linea, la Mouton Cadet, pensata per portare la bellezza e la qualità dei vini prodotti a Bordeaux a un pubblico più ampio: bottiglie caratterizzate da uno stile unico, emozionante, sempre in evoluzione, per rappresentare solo il meglio della Francia nel bicchiere. A tutto ciò, come ciliegina sulla torta, a dimostrazione della grande apertura mentale di Philippe, si può aggiungere anche la creazione del primo vino di qualità franco-californiano, l’Opus One, nato in partnership con Robert Mondavi. Sulla scia di una fama internazionale conquistata a suon di annate quantomeno magnifiche, le strutture aziendali e le dotazioni tecnologiche sono state ulteriormente modernizzate, e nel contempo è stata allargata la gamma dei vini. Dopo la morte di Philippe nel 1988, è stata la Baronessa Philippine de Rothschild a condurre la Tenuta di Mouton Cadet, rendendolo il brand di Bordeaux più venduto al mondo. La Baronessa è mancata nel 2014, e i suoi tre figli sono oggi al comando di una delle realtà che, dopo aver raggiunto i vertici dell’enologia mondiale con i propri bianchi, rossi e rosé, ha tutta l’intenzione di rimanervi ancora per molti anni.

Un Rouge frutto di un blend di merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon e malbec; un prodotto pieno, rotondo e armonico, che esprime i caratteri più tradizionali della Bordeaux AOC. Le uve macerano per 4 settimane in acciaio, per poi affinare in barriques dagli 8 ai 10 mesi. Questo Bordeaux è l’interpretazione elegante di uno dei terroir più importanti di tutta la Francia.

 


2) Château du Carpia 2015 (Castillon de Castets – zona Sauternes) cabernet sauvignon, merlot, cabernet franc

Il nome Carpia deriva da un’antica parola francese che indica un luogo impiantato a carpini. Il carpino bianco o carpine, è un albero dalle dimensioni imponenti, dalla chioma sottile e fitta e dalle lunghe foglie. Il carpine è il simbolo di un luogo equilibrato, ricco di biodiversità. Château du Carpia venne costruito alla fine del XVI secolo, ed è oggi una delle più antiche proprietà di famiglia di Bordeaux. Dal 1642, undici generazioni della famiglia Baritault si sono succedute, portando avanti la tradizione vitivinicola con passione e lealtà. La conduzione della tenuta di 133 ettari, 22 dei quali a vigneto, è dal 1983 nelle mani di Xavier e Aude Plenty. Proprio l’attaccamento a questa terra e ai valori di famiglia, ha portato, nel 2006, alla conversione della coltivazione da convenzionale a biologica. L'intero vigneto è certificato biologico dal 2009, il che significa che non vengono utilizzati diserbanti o pesticidi in vigneto. Praticare un’agricoltura bio in vigneto favorisce non solo la produzione di uve più sane a altamente aromatiche, ma favorisce anche la biodiversità nella ed intorno alla fattoria. Xavier Planty è anche, da più di 30 anni, Direttore di Château Guiraud, che produce il Premier Grand Cru Classé Sauternes, una delle più elevate appellazioni vitivinicole di Bordeaux.

Il vino

Come ogni ottimo Bordeaux che si rispetti, questo vino racchiude in sè le peculiarità del terreno, la mano del produttore e la filosofia biologica. Dopo quasi un anno di affinamento in legno, in bottiglia troviamo un vino rosso molto interessante, che si apprezza subito per la sua morbidezza e schiettezza negli aromi, ma che può essere lasciato ancora qualche anno in cantina per raggiungere l'eccellenza.

 


3) Château Cusseau Margaux (Haut-Medoc):  Varietà di uve: Cabernet Sauvignon , Merlot , Cabernet Franc , Petit Verdot

Chateau Cusseau è un vino rosso secco elegante squisito e attraente, con un eccellente equilibrio e armonia. Il vino è prodotto nello stesso nome Chateau, di proprietà dell'azienda Yvon Moe. Il blend di vino comprende i tradizionali per la denominazione dei vitigni Margaux: Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Il vino tradizionale per la vinificazione bordolese avviene in tini di acciaio inox. "Chateau Cuusso" è ottimo già in giovane età, ma ha anche un buon potenziale di conservazione.

La storia dell'azienda Yvon Mau inizia nel 1897 e già 5 generazioni della famiglia Mo sono a capo della casa vinicola. Yvon Mau ha più di 130 vigneti in vari AOS Bordeaux: Antre-de-Mer, Bordeaux, Bordeaux-Superior, Medoc e Saint-Emilion. Di recente, il partner di Yvon Mau è stata l'azienda catalana Freixenet, uno dei primi dieci produttori di vino al mondo. Questa collaborazione ha permesso a Yvon Mo di conquistare nuove posizioni in tutto il mondo. Ad oggi, Yvonne Mo è il leader tra le aziende francesi impegnate nel commercio del vino. Il logo dell'azienda - uno strano ciclista nel cilindro, che corre incontro al futuro - è ben noto al di fuori della Francia.

 


4) Château de Ricaud superiore 2012 (Entre-deux-Mers). Merlot 90%, cabernet sauvignon 8%, petit verdot 2%. Barriques x 12 mesi

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Di colore rubino intenso con sfumature granate, al naso esprime note di frutta rossa matura, liquirizia, spezie, grafite e cioccolato. In bocca è rotondo, attraente, fresco e ben strutturato. La nota finale di legno data dalla fermentazione in botte si amalgama bene con i tannini vellutati. Buona persistenza.

Cadillac di Côtes de Bordeaux segna la rinascita di Château Ricaud, perché qui i vini rivelano la massima espressione di merlot e cabernet sauvignon. Le uve, con una piccola percentuale di petit verdot vengono vinificate in acciaio e successivamente sostano ad affinare in barrique per 12 mesi. Ne risulta un vino strutturato, complesso, che esprime al meglio i caratteri varietali di due grandi vitigni come merlot e cabernet sauvignon.

Château de Ricaud si trova a poca distanza da Cadillac, una graziosa cittadina sulla riva destra della Garonna, in quella parte di Bordeaux meglio conosciuta come Gironda: qui il terreno regala alle uve grande fragranza e il vino che ne deriva rivela aromi fruttati, intensi e vigorosi. Il castello fu acquistato nel 1980 da Alain Thiénot, rimasto colpito dall'eccellente qualità del vigneto e dall’ architettura della proprietà. Lavorando a contatto con il team della Maison Dourthe, Thiénot ha seguito un programma di riqualificazione ambizioso che ha portato Château de Ricaud a creare un vino Côtes de Bordeaux che si è classificato tra i più raffinati ed importanti della denominazione. La filosofia produttiva di quest'azienda si basa sulla ricerca dell'eccellenza qualitativa, sull'autentica espressione varietale, operando secondo i principi di sostenibilità nel rispetto del territorio.

 

L'intruso venuto dal Penedes (Spagna)

5) Vinya Le Havre Juan Leon 2007 (Penedes) (intruso). Varietà delle uve: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. Età delle viti: piantate nel 1968. Superficie del vigneto: 16 ettari, “Vinya Le Havre”.

Tipo di fermentazione: fermentazione a temperatura controllata in vasche di acciaio inox per 12 giorni circa. Una volta terminata la fase di macerazione (18 giorni), inizia la permanenza in botte, facendo in questo periodo la fermentazione malolattica. Invecchiamento: invecchiato per 18 mesi in barriques di rovere francese e americano. Dopo l’imbottigliamento, viene affinato per almeno due anni in cantina.

Commenti: Dal colore rosso rubino, al naso esibisce aromi di confettura di frutti di bosco, con note balsamiche e di mentolo, su uno sfondo di tostato e spezie (pepe, alloro e vaniglia). In bocca si nota l’esuberanza dei suoi tannini di alta qualità. Finale lungo, dalle reminiscenze di tabacco in foglia.

Jean Leon Le Havre 2011 racconta una storia. La storia di un uomo che voleva vivere il sogno americano e che dopo 7 tentativi per attraversare l'Oceano Atlantico, è l'ottavo dal porto francese di Le Havre l'ha avuto. Sfuggire alla povertà e cambiare il suo nome torna anni dopo nella sua patria. Il vino rappresenta questo uomo, la sua motivazione e la forza. Un vino potente fatta per l'invecchiamento, migliorando nel tempo e dà tutto quello che ha quando lo si apre.

 


6) Chateau Val d’Or 2010 (Saint-Emilion). Merlot 86%, Cabernet Franc 8%, Cabernet Sauvignon 6%. Affinamento in botti di rovere 50% nuove.

Lo Château du Val d'Or si trova sul bordo più meridionale della zona di Saint-Émilion, sulle rive del fiume Dordogna. Qui il terreno è dominato dalla ghiaia, così come lo è sulla riva sinistra . Il Cabernet Sauvignon prospera in queste condizioni. Detto questo, questo castello dell'inizio del XVII secolo ha un'alta percentuale di vecchio vitigno Merlot piantato su pendii dominanti argillosi sopra il Cabernet ghiaioso. Il Cabernet Franc viene coltivato tra i due su terreni sabbiosi

Lo Château Val d'Or è la proprietà storica della famiglia Bardet non lontano dal villaggio di Vignonet, a sud di Saint-Emilion. Deve il suo titolo all'antico nome occitano di un piccolo villaggio "Orval" in Dordogna, da cui proveniva originariamente Henry-Gabriel Bardet, bisnonno di Paul-Arthur e Thibault.

Questo vino di denominazione Saint-Emilion Grand Cru presenta una veste viola vellutata che è scura e vivida. Rivela un naso elegante ed espressivo con caratteristici riflessi di frutta nera e legno esotico che si stagliano su profumi di marasca, cacao, ribes nero maturo e legno di sandalo. Sebbene sia perfettamente maturo, delizia comunque il palato con la sua freschezza. Al palato è rotondo e grande con sottofondo di prugna nera e amarena mescolati a pane tostato bruciato. Ha un potenziale evidente.




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