martedì 10 settembre 2019

Le Notizie che passano in sordina. Da leggere



"Avanti miei prodi, mettiamo zucchero nel Chianti per aumentare i nostri profitti" Chapeau!!!
In barba ai terroir, al biologico, al biodinamico, al naturale (del resto lo zucchero è naturale).




Il Chianti (non il Chianti Classico, quello del Gallo Nero) cambia disciplinare

Lascio a voi ogni giudizio. (Cosa si fa per il cassetto)

L’annuncio del Consorzio Vino Chianti il Chianti Docg cambia il disciplinare.  La possibilità di adottare il nuovo limite zuccherino a partire dalla vendemmia 2019/2020.

Il presidente Busi: “Finalmente ci adeguiamo alle normative europee. Prevediamo aumento delle vendite”

Firenze, 3 settembre 2019 - Un cambiamento importante, che permetterà alle aziende di adeguarsi alle normative europee e produrre vini di alta qualità e allo stesso tempo in grado di venire maggiormente  incontro ai gusti dei mercati stranieri, soprattutto statunitensi, sudamericani e orientali. 

E’ l’obiettivo della modifica sulle caratteristiche al consumo del disciplinare del Vino Chianti Docg pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 agosto 2019 e diventata quindi realtà  in ambito nazionale.

La modifica interessa il residuo zuccherino massimo e arriva dopo un lungo lavoro di istruttoria che ha visto in prima fila il Consorzio Vino Chianti come portavoce delle aziende toscane e della loro necessità di allinearsi alle normative europee. 

Un processo di riqualificazione e riposizionamento sui mercati internazionali che segue la tendenza manifestata già da altre denominazioni in Europa.

“Dopo lungo lavoro che ci ha visti impegnati per tanto tempo, il Ministero ha approvato la richiesta di modifica del disciplinare -  ha dichiarato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - Un processo di adeguamento alle normative europee che garantisce maggiore competitività e una maggiore capacità del vino Chianti docg di allinearsi ai gusti dei consumatori che inevitabilmente si modificano nel tempo. Ciò permetterà alle aziende interessate di poter presentare dei vini secchi, sempre di altissima qualità ma più graditi al palato dai mercati prevalentemente orientali e americani. Un passaggio atteso da tante aziende che, se vorranno,  potranno adeguarsi a questi nuovi standards. Ci aspettiamo dunque un aumento delle vendite su mercati esteri,  che già presentano grandi potenzialità e su cui ci sono più ampi margini di sviluppo”. 

FARE IL VINO COME RICHIESTO DAL MERCATO E NON COME TRADIZIONE.

Il Consorzio ha già  inviato una circolare a tutte le aziende con i dettagli delle modifiche

Fonte: Consorzio Vino Chianti




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