"Avanti miei prodi, mettiamo zucchero nel Chianti per aumentare i nostri profitti" Chapeau!!!
In barba ai terroir, al biologico, al biodinamico, al naturale (del resto lo zucchero è naturale).
Il Chianti (non il Chianti Classico, quello del Gallo Nero)
cambia disciplinare
Lascio a voi ogni giudizio. (Cosa si fa per il cassetto)
L’annuncio del Consorzio Vino Chianti il Chianti Docg cambia il disciplinare. La possibilità di adottare il nuovo limite
zuccherino a partire dalla vendemmia 2019/2020.
Il presidente Busi: “Finalmente ci adeguiamo alle normative
europee. Prevediamo aumento delle vendite”
Firenze, 3 settembre 2019 - Un cambiamento importante, che
permetterà alle aziende di adeguarsi alle normative europee e produrre vini di
alta qualità e allo stesso tempo in grado di venire maggiormente incontro ai gusti dei mercati stranieri,
soprattutto statunitensi, sudamericani e orientali.
E’ l’obiettivo della
modifica sulle caratteristiche al consumo del disciplinare del Vino Chianti
Docg pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 agosto 2019 e diventata quindi
realtà in ambito nazionale.
La modifica interessa il residuo zuccherino massimo e arriva
dopo un lungo lavoro di istruttoria che ha visto in prima fila il Consorzio
Vino Chianti come portavoce delle aziende toscane e della loro necessità di
allinearsi alle normative europee.
Un processo di riqualificazione e
riposizionamento sui mercati internazionali che segue la tendenza manifestata
già da altre denominazioni in Europa.
“Dopo lungo lavoro che ci ha visti impegnati per tanto
tempo, il Ministero ha approvato la richiesta di modifica del disciplinare
- ha dichiarato il presidente del
Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - Un processo di adeguamento alle
normative europee che garantisce maggiore competitività e una maggiore capacità
del vino Chianti docg di allinearsi ai gusti dei consumatori che
inevitabilmente si modificano nel tempo. Ciò permetterà alle aziende
interessate di poter presentare dei vini secchi, sempre di altissima qualità ma
più graditi al palato dai mercati prevalentemente orientali e americani. Un
passaggio atteso da tante aziende che, se vorranno, potranno adeguarsi a questi nuovi standards.
Ci aspettiamo dunque un aumento delle vendite su mercati esteri, che già presentano grandi potenzialità e su
cui ci sono più ampi margini di sviluppo”.
FARE IL VINO COME RICHIESTO DAL
MERCATO E NON COME TRADIZIONE.
Il Consorzio ha già
inviato una circolare a tutte le aziende con i dettagli delle modifiche
Fonte: Consorzio Vino Chianti
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