venerdì 17 agosto 2018

Riccardo Cotarella: "Non esiste l'annata migliore". Non sono d'accordo!




Riccardo Cotarella: "Non esiste l'annata da ricordare"


Sono un attento seguace  di Riccardo Cottarella anche se, alcune volte, non condivido le sue posizioni. Ed è per questo che continuo a seguirlo.Come in questo caso. 

Concordo che annata importante rientra nella terminologia che più mi aggrada. Ma dire che non esistono le annate da ricordare sia eccessivo.

Ecco le mie distanze: . "Non c'è dubbio che ci siano stagioni migliori o peggiori - dice -, ma spesso l'annata buona o cattiva si distribuisce a macchia di leopardo sul territorio di un Paese, magari in una regione o in una determinata zona si verificano condizioni eccellenti e a qualche chilometro di distanza si registra l'esatto contrario"

NO. Per le annate importanti NO.

Questa definizione calza molto bene per le annate difficili dove registriamo risultati diversi. In questi casi le capacità dei produttori fanno le differenze.

Riporto per intero il pensiero di Riccardo Cotarella espresso in una dichiarazione all’Ansa.

"L'andamento climatico dei prossimi 15-20 giorni sarà decisivo per la qualità dell'ormai prossima vendemmia e quindi di quella che sarà l'annata per il vino. Dopo mesi piovosi, adesso è necessario avere tempo bello, secco e con temperature calde".
"Se il tempo ci assisterà potremmo andare incontro a un'annata importante, anche in termini di produzione: rispetto allo scorso anno ci attendiamo, infatti, un aumento contenuto tra il 15 e il 20%", sostiene l'enologo. Oltre al fattore climatico Cotarella tiene a sottolineare "l'importanza che oggi assume il trattamento della vite".

 "Un'estate altalenante come quella che stiamo vivendo impone la massima professionalità - evidenzia - e questo vuol dire che nei vigneti non si può più improvvisare nulla se si vuole ottenere un prodotto di qualità".

Infine il presidente di Assoenologi vuole sfatare, in qualche modo, il mito delle annate da ricordare.

"Non c'è dubbio che ci siano stagioni migliori o peggiori - dice -, ma spesso l'annata buona o cattiva si distribuisce a macchia di leopardo sul territorio di un Paese, magari in una regione o in una determinata zona si verificano condizioni eccellenti e a qualche chilometro di distanza si registra l'esatto contrario".

Fonte di partenza: Cronache di Gusto

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