venerdì 22 giugno 2018

Si sapeva ma abbiamo fatto come gli "struzzi".





Le mani della 'ndrangheta sui ristoranti di Milano: 
sequestrato l'Unico del grattacielo Wjc

Ci sarebbe l'ombra della 'ndrangheta sul prestigioso ristorante di Milano, "Unico", il locale più alto del capoluogo milanese che domina dal ventesimo piano della Wjc (costruita da Cl nel 2009).

Il locale, che si trova in via Achille Papa 30, in zona Portello, è stato chiuso per infiltrazioni delle cosche calabresi. 
E' tra le prime volte che gli accertamenti dell’antimafia portano alla revoca della licenza di un ristorante tra i più noti della città. Basti pensare che perfino i puntigliosi ispettori della prestigiosa guida Michelin 2018 non hanno risparmiato i complimenti: "Milano, dal ventesimo piano della Wjc Tower dove si trova l’unico ristorante cittadino con vista che abbraccia tutto lo skyline, sembra una sorta di plastico; mentre dalla cucina curata dal nuovo chef escono piatti d’impronta creativa. Cucina di qualità, servizio di ottimo livello", si legge in guida. 

La cucina, affidata a prestigiosi chef, in passato anche a un cuoco stellato, non è in discussione. Nel provvedimento inviato al Comune dalla Prefettura lo scorso 13 giugno, con il quale si ordina la revoca della licenza agli amministratori della società, si parla di ben altro.

Il documento è indirizzato all’attuale amministratore della "Unico Milano" (azienda che ha lavorato anche come street-food a Expo), Pietro Genovese, nato 63 anni fa a Simeri Crichi in provincia di Catanzaro e residente nel Varesotto. 
Ma non è Genovese ad aver attirato l’attenzione della Direzione investigativa antimafia di Milano. Piuttosto il provvedimento riguarda il proprietario (socio di maggioranza col 55% delle quote) Massimiliano Ficarra, detto Giovanni. 
Commercialista-factotum, Ficarra, 49 anni, è nato a Gioia Tauro (Reggio Calabria) ed è considerato dagli investigatori come "contiguo" alla potente cosca Piromalli-Molé, cosi come tutta la sua famiglia. 
Sono gli atti di "Arcobaleno" e le frequentazioni di Ficarra (viene controllato dalle forze dell’ordine nei pressi del Bar Bulldog di Cadorago), a dare nella nuova lettura della Dia il fondamento all’ordine di revoca della licenza eseguito dai tecnici di Palazzo Marino. 
I Ficarra in Lombardia gestiscono anche loschi affari di usura ed estorsioni. 
Mercoledì pomeriggio una voce gentile al telefono avvisava che il ristorante resterà chiuso per qualche giorno. 

Ufficialmente per un guasto alla piastra ad induzione della cucina.

Fonte e Testo: Cronache di Gusto



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