La modifica del disciplinare del Chianti
Dal 1° gennaio si potrà imbottigliare solo in Toscana
Il presidente Busi "E' un
cambiamento storico per garantire la tracciabilità del prodotto, maggiori e
tempestivi controlli e conseguentemente maggiore tutela del consumatore"
Firenze, 29 dicembre 2017 -
"Dal 1° Gennaio 2018 dopo lungo iter amministrativo, entrerà in vigore a
tutti gli effetti la modifica dell’art. 5 comma 1 del disciplinare di
produzione Vino Chianti nel quale si prevede che il vino Chianti DOCG si potrà
imbottigliare, fatte salve le deroghe ed i diritti acquisiti nel tempo dalle
aziende imbottigliatrici, soltanto in Toscana per garantire maggiore
tracciabilità, maggiori e tempestivi controlli del prodotto, tutelando così il
consumatore" E' questa in sintesi la novità introdotta nel disciplinare di
produzione del Vino Chianti docg.
"Si tratta della modifica
della delimitazione della zona di vinificazione, invecchiamento
imbottigliamento e affinamento - spiega Giovanni Busi, Presidente del Consorzio
Vino Chianti – in quanto fino ad oggi infatti era possibile imbottigliare il
nostro vino Chianti in tutto il mondo. Dal 1 gennaio 2018 grazie a questa
modifica al disciplinare di produzione si potrà imbottigliare esclusivamente in
quasi tutto il territorio della Toscana".
Non riguarderanno questo
provvedimento, come previsto dalla regolamentazione dell'Unione Europea, le
aziende confezionatrici ubicate fuori della Toscana che hanno già acquisito il
diritto: cioè coloro che imbottigliano Chianti per almeno due anni negli ultimi
cinque. In questo modo sarà però possibile bloccare ogni nuovo imbottigliatore
con sede fuori dalla regione Toscana garantendo un maggiore controllo
dell'intera filiera e dell'effettiva qualità del vino imbottigliato.
Per adesso, dopo l’approvazione
in sede nazionale, operiamo in regime di “Etichettatura transitoria” in attesa
che il fascicolo con la modifica in argomento, venga approvato in via
definitiva in sede comunitaria, i cui tempi non sono al momento quantificabili.
Auspichiamo che la modifica
apportata al disciplinare, che va essenzialmente verso la tutela del consumatore,
venga approvato in sede comunitaria senza ulteriori rinvii o altro, ponendo in
secondo piano la logica di non porre limiti alla attività imprenditoriale e
della circolazione interna delle merci.
"E' un passaggio
fondamentale per il futuro del vino Chianti - continua Busi - che arriva in un
momento in cui è sempre più necessario tutelare il consumatore attraverso un
filiera controllata e garantita. Con questa modifica poniamo fine ad una
discussione che si trascina da oltre quindici anni e che permetterà di
difendere con maggiore forza il nostro prodotto."
Fonte e Testo: Lorenzo Galli
Torrini
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