domenica 24 maggio 2015

Concorso del Pinot Nero. Notizie e classifica





Classifica 14° Concorso nazionale del pinot Nero Vendemmia 2012

Prime 10 posizioni

1             89,9 punti               Trattmann  di Girlan                                  Alto Adige
2             88,0                       Burgum Novum  di Castelfeder                 Alto Adige
3             87,8                       Anrar  di Andrian                                      Alto Adige
4             86,5                       Malojer – Gummerhof                               Alto Adige
5             86,3                       St.Daniel di Schreckbichl                           Alto Adige
6             86,0                       Montigl di Terlan                                       Alto Adige
7             85,8                       Pinot nero di Bozen                                   Alto Adige
8             85,5                       Linticlarus di Tiefenbrunner                        Alto Adige
9             85,0                       Faedi di Bellaveder                                    Trentino
9             ex equo                  Zeno di Meran Burggräfler                         Alto Adige

10           84,8                       Sanct Valentin di St. Michael Eppan           Alto Adige 

Questo il Comunicato Stampa ufficiale
notizie e curiosità


IL PINOT NERO CRESCE

Alla 14ª edizione del Concorso nazionale del Pinot nero la Cantina di Cornaiano bissa il successo del 2014. Sul podio anche Castelfeder e la storica Cantina di Andriano. Una certezza su tutte: il 2012 è una delle annate migliori degli ultimi anni per il Pinot nero.

1. Cantina Girlan, Pinot Nero Riserva Trattmann Mazzon – 89,9/100
2. Castelfeder, Pinot Nero Riserva Burgum Novum – 88/100
3. Cantina Andriano, Pinot Nero Riserva Anrar – 87,8/100
Questo il podio del 14º Concorso nazionale del Pinot nero d’Italia, riservato all’annata 2012. Seguono a ruota, tutte racchiuse entro soli tre punti di distacco, le altre 8 cantine che hanno raggiunto le prime dieci posizioni. Il Concorso, le cui degustazioni si sono tenute quest’anno il 19 e 20 marzo a Montagna (BZ), ha visto in gara 69 Pinot neri, da 9 ragioni italiane, valutati da una severa giuria composta da 38 degustatori scelti fra enologi, operatori e stampa del settore vitivinicolo, suddivisi in 19 tavoli da due persone. Due intense giornate di assaggi, coordinate da Ulrich Pedri del Centro Sperimentale Laimburg, la struttura che ha ideato il metodo di degustazione applicato: ogni gruppo ha espresso un giudizio per ogni vino degustato, i 19 giudizi sono stati elaborati da un computer, e i vini con un punteggio superiore agli 80 punti sono stati sottoposti ad una seconda degustazione il giorno successivo, per stabilire il vincitore di questa edizione.

Il Pinot nero Riserva Trattmann Mazzon della Cantina di Cornaiano (Girlan) che, per la seconda volta consecutiva, si è rivelato il preferito dai giurati, con questa affermazione ribadisce l’importanza del territorio di provenienza delle uve, ovvero l’unicità del “cru” altoatesino per questo vitigno, collocato sulle colline di Mazzon, sovrastante il comune di Egna sulla sinistra idrografica della Val d’Adige. La sapienza e l’esperienza di un enologo di notevole sensibilità come Gerhard Kofler hanno poi permesso al vino di esprimersi ad alti livelli di piacevolezza ed eleganza.
Castelfeder è un’azienda a conduzione familiare che da anni lavora assai bene, il cui giovane enologo Ivan Giovanett dimostra, nel Pinot nero Riserva Burgum Novum, di saper far esprimere con pienezza le uve dei bei vigneti esposti a Sud-ovest posizionati sulla collina di Glen di fronte al Castello di Kaldiff.
Terza si piazza la Cantina di Andriano, storica realtà altoatesina e prima cantina sociale dell’Alto Adige, fondata nel 1893; ora coordinata dalla più grande Terlano. Un Pinot nero Riserva, l’Anrar, che riscuote consensi unanimi e che, insieme al Montigl, dimostra le capacità del kellermeister Rudi Kofler, in grado di piazzare due Pinot neri da lui creati fra i primi 10 in Italia.
Da questa classifica 2015 nascono alcune considerazioni che permettono di tracciare un punto della
situazione sul vitigno del Pinot nero. 

In primis, si riconferma l’importanza fondamentale del microclima e dell’altitudine dei vigneti quale elemento decisivo nella definizione dei requisiti “vincenti” per il vitigno, basti pensare non solo all’ennesima buona prova del Faedi di Bellaveder, proveniente dalla fascia collinare medio-alta che si stende nei pressi dell’Istituto di San Michele (San Michele all’Adige - TN), ma anche all’affermazione della Cantina sociale di Bolzano e di Gummerhof-Malojer, che coltivano il Pinot nero sulle alte colline sopra la città di Bolzano.

Un secondo punto da sottolineare riguarda l’assenza fra i primi di alcuni affermati produttori storici di Pinot nero, che hanno ceduto il posto a giovani realtà e a capaci enologi che, grazie all’impegno profuso sul difficile vitigno, riescono a ragione a giocare delle ottime carte per la vittoria.
Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e
fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.
Infine, il ristretto range di punti, da 84,8 a 89,9, entro il quale si sono piazzate tutte le prime undici cantine e allo stesso tempo l’innalzamento della media punteggi (nel 2014, il primo aveva ottenuto uno score di 87/100) prova quanto l’annata 2012 conferma il suo valore, ma soprattutto dimostra che il Pinot nero cresce in qualità. 

Un’ottima premessa questa in vista delle GIORNATE ALTOATESINE DEL PINOT NERO DI EGNA E MONTAGNA che si apriranno SABATO 16 MAGGIO e fino a LUNEDÌ 18 offriranno a tutti gli amanti del vitigno tre giorni da non perdere, fra banchi d’assaggio, verticali e seminari tecnici che puntano a far crescere la cultura sul vino, non solo ad appagare il palato.

(Fonte: Laura Sbalchiero)


         

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