Classifica 14° Concorso nazionale del
pinot Nero Vendemmia 2012
Prime 10 posizioni
1 89,9
punti Trattmann di Girlan Alto
Adige
2 88,0 Burgum Novum di Castelfeder Alto Adige
3 87,8 Anrar di Andrian Alto
Adige
4 86,5 Malojer – Gummerhof Alto Adige
5 86,3 St.Daniel di Schreckbichl Alto Adige
6 86,0 Montigl di Terlan Alto
Adige
7 85,8 Pinot nero di Bozen Alto
Adige
8 85,5 Linticlarus di
Tiefenbrunner Alto
Adige
9 85,0 Faedi di Bellaveder Trentino
9 ex equo Zeno di Meran Burggräfler Alto Adige
10 84,8 Sanct Valentin di St.
Michael Eppan Alto Adige
Questo il Comunicato Stampa ufficiale
notizie e curiosità
IL PINOT NERO CRESCE
Alla 14ª edizione del Concorso nazionale del Pinot nero
la Cantina di Cornaiano bissa il successo del 2014. Sul podio anche Castelfeder
e la storica Cantina di Andriano. Una certezza su tutte: il 2012 è una delle annate
migliori degli ultimi anni per il Pinot nero.
1. Cantina
Girlan, Pinot Nero Riserva Trattmann
Mazzon – 89,9/100
2. Castelfeder,
Pinot Nero Riserva Burgum Novum – 88/100
3. Cantina
Andriano, Pinot Nero Riserva Anrar –
87,8/100
Questo il podio
del 14º Concorso nazionale del Pinot
nero d’Italia, riservato all’annata 2012. Seguono a ruota, tutte racchiuse
entro soli tre punti di distacco, le altre 8 cantine che hanno raggiunto le
prime dieci posizioni. Il Concorso, le cui degustazioni si sono tenute
quest’anno il 19 e 20 marzo a Montagna (BZ), ha visto in gara 69 Pinot neri, da
9 ragioni italiane, valutati da una severa giuria composta da 38 degustatori
scelti fra enologi, operatori e stampa del settore vitivinicolo, suddivisi in 19
tavoli da due persone. Due intense
giornate di assaggi, coordinate da Ulrich Pedri del Centro Sperimentale
Laimburg, la struttura che ha ideato il metodo di degustazione applicato: ogni gruppo
ha espresso un giudizio per ogni vino degustato, i 19 giudizi sono
stati elaborati da un computer, e i vini con un punteggio superiore agli 80
punti sono stati sottoposti ad una seconda degustazione il giorno successivo, per
stabilire il vincitore di questa edizione.
Il Pinot nero Riserva Trattmann Mazzon della
Cantina di Cornaiano (Girlan) che, per la seconda volta consecutiva, si è
rivelato il preferito dai giurati, con questa affermazione ribadisce
l’importanza del territorio di provenienza delle uve, ovvero l’unicità del
“cru” altoatesino per questo vitigno, collocato sulle colline di Mazzon,
sovrastante il comune di Egna sulla sinistra idrografica della Val d’Adige. La
sapienza e l’esperienza di un enologo di notevole sensibilità come Gerhard
Kofler hanno poi permesso al vino di esprimersi ad alti livelli di piacevolezza
ed eleganza.
Castelfeder è un’azienda a conduzione familiare
che da anni lavora assai bene, il cui giovane enologo Ivan Giovanett dimostra,
nel Pinot nero Riserva Burgum Novum, di
saper far esprimere con pienezza le uve dei bei vigneti esposti a Sud-ovest posizionati
sulla collina di Glen di fronte al Castello di Kaldiff.
Terza si piazza
la Cantina di Andriano, storica
realtà altoatesina e prima cantina sociale dell’Alto Adige, fondata nel 1893; ora
coordinata dalla più grande Terlano. Un Pinot nero Riserva, l’Anrar, che riscuote consensi unanimi e
che, insieme al Montigl, dimostra le
capacità del kellermeister Rudi Kofler, in grado di piazzare due Pinot neri da
lui creati fra i primi 10 in Italia.
Da questa classifica 2015 nascono alcune considerazioni che permettono di tracciare
un punto della
situazione sul vitigno del Pinot nero.
In
primis, si riconferma l’importanza fondamentale del microclima e
dell’altitudine dei vigneti quale elemento decisivo nella definizione dei requisiti
“vincenti” per il vitigno, basti pensare non solo all’ennesima buona prova del Faedi di Bellaveder, proveniente dalla
fascia collinare medio-alta che si stende nei pressi dell’Istituto di San
Michele (San Michele all’Adige - TN), ma anche all’affermazione della Cantina
sociale di Bolzano e di Gummerhof-Malojer, che coltivano il Pinot nero sulle
alte colline sopra la città di Bolzano.
Un
secondo punto da sottolineare riguarda l’assenza fra i primi di alcuni affermati
produttori storici di Pinot nero, che hanno ceduto il posto a giovani realtà e
a capaci enologi che, grazie all’impegno profuso sul difficile vitigno, riescono
a ragione a giocare delle ottime carte per la vittoria.
Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.
Per usare un’espressione di Peter Dipoli, figura di spicco del vino altoatesino e fra i fondatori del Concorso e delle Giornate del Pinot nero: le uve del Pinot nero di nobile provenienza sono come giovani atleti, pieni di talento e potenzialmente capaci di ottime prestazioni, ma sta al buon allenatore, quindi all’enologo, portarle alla vittoria, ovvero far sì che esprimano appieno le loro capacità.
Infine,
il ristretto range di punti, da 84,8 a 89,9, entro il quale si sono piazzate
tutte le prime undici cantine e allo stesso tempo l’innalzamento della media
punteggi (nel 2014, il primo aveva ottenuto uno score di 87/100) prova quanto
l’annata 2012 conferma il suo valore, ma soprattutto dimostra che il Pinot nero cresce in qualità.
Un’ottima
premessa questa in vista delle GIORNATE
ALTOATESINE DEL PINOT NERO DI EGNA E MONTAGNA che si apriranno SABATO 16 MAGGIO e fino a LUNEDÌ 18 offriranno a tutti gli amanti del vitigno tre giorni da
non perdere, fra banchi d’assaggio, verticali e seminari tecnici che puntano a
far crescere la cultura sul vino, non solo ad appagare il palato.
(Fonte: Laura Sbalchiero)
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