Le Pupille all’Osteria Le Terme
Non è da tutti ritrovarsi al
tavolo dei “produttori” e di questo devo ringraziare l’amico Stefano (Stefano Bergamini
titolare dellOsteria delle Terme a Massacciuccoli). Seduta di fronte, la “vulcanica”
Elisabetta Geppetti, titolare della Fattoria Le Pupille e di lato l’Enologo
Luca D’Attoma. Parlare di vino, vino, vino prodotto a Scansano. “L’amore per la
terra non si inventa”. Lo si capisce dalle parole che Elisabetta diffonde,
tramite microfono, nel presentare i suoi vini e quando si commuove nel parlare,
al termine della serata, del Solalto di Chiara, una vendemmia tardiva
interamente dedicata alla sua prima figlia. La famiglia e la fattoria: un
legame inscindibile che trovi all’interno delle bottiglie.
Poggio Argentato 2012, un bianco dalle tinte fruttate ed aromatiche
in un contesto di buon equilibrio
Morellino di Scansano 2012, il base dell’azienda dove ad
accompagnare il Sangiovese trovi l’Alicante e la Malvasia per un risultato di
un buon ventaglio olfattivo e gradevole chiusura. Un buon Morellino.
Poggio Valente 2009. Saliamo di grado e spessore. Affascinante all’olfatto,
palato complesso e continui ritorni gusto-olfattivi. Me lo immaginavo su di una
“bistecca” alla fiorentina. Sublime
Saffredi 2010. Il top. La Storia dell’azienda. Rosso rubino intenso
di grande luminosità, bouquet complesso ove si intrecciano i multi sentori dei
secondari e terziari. Coinvolgente al palato con un finale calibrato e di lunga
persistenza. Chapeau!
Solalto di Chiara. Verso l’ambrato, con un naso avvolto da delicati
sentori delle uve stramature, accarezzante dolcezza e lieve freschezza che
portano ad un lungo finale di note mielose e candite.
Gli abbinamenti. Devo dire che la
cucina dell’Osteria si è data da fare a cercare i “veri” sapori della Toscana
meridionale rivisitati per renderli “appetibili” a tutti. C’è riuscita? Come
sempre ha trionfato il “de gusti bus non disputandum” ed è giusto che sia così.
Da parte mia un bel sette a premiare la
ricerca, l’impegno, la cura nella
presentazione dei piatti e un perfetto servizio di sala (prezioso quello dei
sommeliers della Fisar. Un vino presentato e servito con stile assume una
importanza superiore)
Atmosfera cordiale e familiare
frutto della “passione” di Stefano che, come sempre, dedica anima e corpo alle
sue “creature”. (U.C)
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