sabato 23 novembre 2013

Le Pupille all'Osteria Le Terme


Le Pupille all’Osteria Le Terme
Non è da tutti ritrovarsi al tavolo dei “produttori” e di questo devo ringraziare l’amico Stefano (Stefano Bergamini titolare dellOsteria delle Terme a Massacciuccoli). Seduta di fronte, la “vulcanica” Elisabetta Geppetti, titolare della Fattoria Le Pupille e di lato l’Enologo Luca D’Attoma. Parlare di vino, vino, vino prodotto a Scansano. “L’amore per la terra non si inventa”. Lo si capisce dalle parole che Elisabetta diffonde, tramite microfono, nel presentare i suoi vini e quando si commuove nel parlare, al termine della serata, del Solalto di Chiara, una vendemmia tardiva interamente dedicata alla sua prima figlia. La famiglia e la fattoria: un legame inscindibile che trovi all’interno delle bottiglie.

Poggio Argentato 2012, un bianco dalle tinte fruttate ed aromatiche in un contesto di buon equilibrio

Morellino di Scansano 2012, il base dell’azienda dove ad accompagnare il Sangiovese trovi l’Alicante e la Malvasia per un risultato di un buon ventaglio olfattivo e gradevole chiusura. Un buon Morellino.

Poggio Valente 2009. Saliamo di grado e spessore. Affascinante all’olfatto, palato complesso e continui ritorni gusto-olfattivi. Me lo immaginavo su di una “bistecca” alla fiorentina. Sublime

Saffredi 2010. Il top. La Storia dell’azienda. Rosso rubino intenso di grande luminosità, bouquet complesso ove si intrecciano i multi sentori dei secondari e terziari. Coinvolgente al palato con un finale calibrato e di lunga persistenza. Chapeau!

Solalto di Chiara. Verso l’ambrato, con un naso avvolto da delicati sentori delle uve stramature, accarezzante dolcezza e lieve freschezza che portano ad un lungo finale di note mielose e candite.

Gli abbinamenti. Devo dire che la cucina dell’Osteria si è data da fare a cercare i “veri” sapori della Toscana meridionale rivisitati per renderli “appetibili” a tutti. C’è riuscita? Come sempre ha trionfato il “de gusti bus non disputandum” ed è giusto che sia così. Da parte mia un bel sette  a premiare la ricerca, l’impegno,  la cura nella presentazione dei piatti e un perfetto servizio di sala (prezioso quello dei sommeliers della Fisar. Un vino presentato e servito con stile assume una importanza superiore)

Atmosfera cordiale e familiare frutto della “passione” di Stefano che, come sempre, dedica anima e corpo alle sue “creature”.   (U.C)

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