“Due territori a
confronto”
anzi due territori che in epoche diverse hanno fornito vini
“cult” in Versilia. Certo molto diversi allora, “evoluti” oggi.
Revival
rivisitato che è andato in scena ieri sera al Ristorante L’Oca con vista sullo splendido scenario del Porto di
Viareggio.
Soave ed Irpinia, Irpinia e Soave. Trebbiano di Soave, Garganega e
Recioto (versione garganega) da una parte, Fiano, Greco di Tufo e un metodo
classico base Fiano dall’altra con la complicità della “cucina” dell’Oca nel
preparare piatti tendenti ad esaltare le caratteristiche dei vini. Risultato
della “singolar tenzone”? Come sempre, in questi casi, in un pareggio “preventivamente
concordato”.
Ma se usciamo dalla logica di un presunto “combattimento” il
vero risultato lo si trova nella presentazione dei singoli vini per una serata
formativa e al tempo stesso piacevole, gradevole e familiare.
Interessanti l’interventi di
Alessandra Tessari per l’Azienda Suavia (Soave) e di Paolo Sibillo per l’azienda
Villa Raiano (Irpinia). Descrittivo, semplice e coinciso il primo, raccontato,
tratteggiato (con linee a minima distanza) ed esaltato con passionalità il
secondo.
Pregevole e sincero il giudizio sul Metodo Classico “Ripa
Bassa” base Fiano (14 mesi sui lieviti). Uno spumante decisamente diverso,
ancora da evolvere nei procedimenti di cantina per arrivare al risultato
preposto: esaltarne il vitigno (**). Abbinato ad una pregevole mousse di
parmigiano reggiano (***). Abbinamento (**)
Massifitti 2010. Trebbiano di Soave al 100% per un vino dal
sapore antico, quasi perso nel tempo. Olfatto fragrante, elegante
freschezza con chiusura sapida. Di corpo
(***). Abbinato a filetto di baccalà su crema di zucchine (***). Abbinamento
(**). Nell’abbinamento si scende di una stellina perché il Trebbiano ha
sovrastato la gentilezza del piatto.
Fiano di Avellino Vigna Alimata 2011. Fiano 100%. Eleganza
olfattiva con evidente nota fumé. L’assaggio non delude: fresco, sapido e
persistente. Da risentire tra qualche anno per apprezzarne l’evoluzione (****).
Abbinato a seppioline grigliate (peccato siano giunte in tavola fredde) su
crema interessante e intrigante di zucca e caffè (** penalizzato per la
temperatura). Abbinamento (** sempre per la temperatura)
Soave Classico Superiore “Monte Carbonare” 2011. Garganega
100%. Che dire: emozionante (*****).
Bere questo vino, meditarlo, significa “riscoprirlo”. Abbinato ad un “perfetto”
spaghetto “cocco” con cozze e pepe nero (***). Abbinamento ritenuto il migliore
della serata (***).
Greco di Tufo Vigna Contrada Marotta 2011. Greco 100%. Ricco
al naso con evidenti cenni di cipria, al palato “bello” con passo acido-sapido
e nota pseudo tannica tipica del vitigno (*****). Abbinato a rana pescatrice
con patate e filangè di porcini (***). Abbinamento (** il Greco con la sua
trama tannica ha sovrastato la “nobiltà” della rana pescatrice così come
preparata e presentata)
Recioto di Soave “Acinatium” 2007. Garganega 100%. Caldi
ricordi di albicocca, uva sotto spirito. Di corpo, buona persistenza (***).
Abbinato ad una “fantasia dolce” ben preparata su letto di cachi (***) che però
non ha esaltato il Recioto per un abbinamento da (**).
Ma abbiamo rimediato. Dessert consumato ed
apprezzato a parte e sorsi di Recioto in meditazione per concludere la “serata
dei ricordi” della Versilia “degli anni ruggenti”.
(**
discreto), (*** buono), (**** ottimo), (***** eccellente)
Siamo decisamente soddisfatti per aver contribuito alla riuscita di questa serata speciale, all'insegna di due territori di eccellenza vinicola.
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