venerdì 26 luglio 2013

Alcune considerazione sullo SpecialBanco




Alcune considerazione sullo SpecialBanco L'huître veut champagne, le vin rosé ou muscadet?
Non sono state due serate estive qualsiasi, tanto per stare insieme, sulla spiaggia a bere e mangiare. Ma volutamente preparate con vini scelti sulla base di statistiche e ricerche sugli usi e consuetudini del consumo delle ostriche e relativi abbinamenti.
Partiamo dalle ostriche. Quelle concave di massima dimensione provenienti dalla Bretagna nella consapevolezza che le migliori sono le piatte belon. Concave per permettere di immergere l’anima nel vino per apprezzare al meglio l’abbinamento (Claudio Fonio docet). Belle, ricche, con l’oceano dentro.
I vini. Ecco entrare in scena le statistiche. Nel mondo chi consuma ostriche, sono principalmente nell’ordine: Stati Uniti, Italia, Francia e a seguire gli altri paesi. Il vino più consumato è lo Champagne seguito dal Muscadet de la Loire, dal vin rosè de la Provence (Bandol in primis) e a seguire svariate tipologie del resto del mondo (Cava, Seckt, Sparkling sud-africani, neo zelandesi e della Tasmania). Vale la pena ricordare che in Irlanda e nei paesi nordici, dove si registra un buon consumo di ostriche, l’abbinamento preferito è con la Birra del tipo Guiness. Ma torniamo al vino.
Gli statunitensi prediligono lo Champagne Brut classique (1/3, 1/3, 1/3 tra pinot noir, pinot meunier e chardonnay). Nomi che vanno per la maggiore? Möet, Veuve Cliquot, Mumm Cordon Rouge, Pommery.
In Italia ci sono dei distinguo: prevalenza come gli americani, ma poi esistono gli edotti i quali riferiscono di consumare sboccature tardive, blands con Pinot Noir in quantità maggiore, fino ad arrivare agli edotti-edotti che parlano di Blanc de Blancs (bianco da bianchi) precisando l’importanza dei cepages fantasma come il Fromenteau (Pinot Grigio), Pinot Blanc , e udite udite il Petit Meslier. Mi viene da dire “chi ha mai visto un grappolo di Petit Meslier”?
I Francesi intanto incassano le abitudini dei due mercati più importanti (Usa e Italia) e ringraziano. Loro sono convinti che i vini del territorio siano la miglior risposta a qualsiasi abbinamento. Ed ecco in scena i meravigliosi Muscadet della zona Sèvre et Maine, unitamente ai Rosé di Anjou. Vini che uniscono alla sapidità del vicino Oceano Atlantico la mineralità di un terroir incredibile.
Discorso a parte i Rosè della Côtes de Provence. La Costa Azzurra, che ne fa parte, è da sempre frequentata dal Jet set mondiale. Mentone, Monaco, Nizza, Cannes e Saint Tropez ne rappresentano i luoghi più frequentati. Consumi stratosferici di molluschi, crostacei e Huitres accompagnate da fiumi di Champagne, verissimo, ma anche da Vin Rosé di quel territorio, in particolare dai meravigliosi rosé du Bandol.

Registrate queste ricerche, le degustazioni effettuata nei due SpecialBanco hanno rispettato le statistiche aggiungendo una variante di non poco conto. No allo Champagne Brut Classique ma grande ed unanime scelta del Rosé Theophile della Maison Roederer (ad esclusione del sottoscritto ormai votato al Muscadet).

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