La rubrica delle novità, come dire “prossimamente sui vostri schermi”
ovvero nei vostri calici.
IGA Italian Grape Ale (tradotto alla lettera Birra d’uva
italiana). Molti birrifici artigianali producono questo particolare prodotto e
le polemiche infuriano in tutto lo stivale e non solo.
Uno stile brassicolo, che ha le sue radici proprio in
Italia. Non a caso è il più importante Paese al mondo per produzione vinicola sia
in termini di quantità che per gli innumerevoli vitigni autoctoni.
L’Iga rappresenta una peculiarità dell’identità
agroalimentare e della creatività italiana tanto forte da esser stata inserita
nell’Enciclopedia Treccani nel 2019.
Come direbbe il mio carissimo amico e collega, il Beer Expert Simone Cantoni, l’IGA è figlia della creatività e tradizione del Bel Paese.
Ne abbiamo parlato in occasione del decimo anniversario del Birrificio del Forte diretto magistralmente da Francesco Mancini.
Tema del dibattito: BIRRA E VINO, UN CONFINE PERMEABILE.
- Un Chianti Classico e la birra speciale Tralcio (mosto di
malto e mosto d’uva);
- Vin Santo tradizionale in caratelli e Birra Santa (prodotta in barrique in presenza della “madre” del Vin Santo).
Certo accostamenti al limite ma non una bestemmia come qualcuno, successivamente, ha insinuato.
“Creatività di Francesco”. Solo all’inizio.
Chapeau!
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