lunedì 6 maggio 2019

La provocazione-chock di Oliviero Toscani








"Produrre vino vuol dire andare contro-natura. 
Quello del contadino? Fa schifo"

“Non si lascia la natura agire da sola, perché se lasci la natura libera di operare esce fuori l'aceto”.

Oliviero Toscani, il fotografo di fama mondiale e adesso anche produttore di vini, è il solito.

Non risparmia le provocazioni e dice sempre quello che pensa. Lo ha fatto anche allo stand di Repubblica al Vinitaly, dove era ospite di un talk condotto dalla giornalista Alessandra Vitali. 

"Il vino del contadino fa schifo, a meno che non sia fortunato incappando in una annata buona”, ha detto Toscani per ravvivare subito l'incontro. 
Poi ha raccontato la sua nuova avventura da produttore, spiegando che il vino porta il suo nome, "perché non ho fantasia, ma in realtà io guardo fare il vino, non lo faccio in prima persona. E questo perché oggi vinificare è affare di tecnici specializzati, enologi, agronomi, tecnici della terra. Gente preparata, insomma”.

Per il fotografo “la produzione del vino sfiora l'andare contro-natura, perché significa fermare l'uva al momento giusto e gestire i processi che seguono la raccolta". 

"Insomma, non si lascia la natura agire da sola, perché se lasci la natura libera di operare esce fuori l'aceto"

"Certo, non possiamo per questo sminuire il ruolo dei processi naturali, anzi; il vino resta comunque un prodotto non industrializzabile tout court, perché gli elementi naturali restano quelli che fanno, letteralmente, il bello e il cattivo tempo. E in maniera indipendente. 
E secondo me è più importante la luce della terra: dove c'è una buona luce, c'è un buon vino”.

Testo e Fonte: Cronache di Gusto

Nessun commento:

Posta un commento