Avanti così...
Ci risiamo, non sappiamo crescere nella comunicazione.
Sappiamo solo fare proclami inutili basati su confronti del tipo calcistico
senza ricordare “i numeri” degli altri.
Già siamo perdenti di fronte alle parole: da una parte bolle
e bollicine e dall’altra perlage.
Prosecco, Asti e Franciacorta, sfida allo Champagne:
export
raddoppiato in 10 anni
Sembrerebbe una notizia sconvolgente
E' record storico per l'export di spumante italiano che
negli ultimi dieci anni ha raddoppiato il numero di bottiglie vendute
all'estero, in controtendenza rispetto all'andamento generale del vino.
Ad affermarlo è un'analisi della Coldiretti, sulla base di
dati Istat relativi al 2018, in vista del Vinitaly, con le esportazioni di bollicine tricolori (ahimé) che hanno
raggiunto quota 391 milioni di chili, il massimo di sempre, proprio mentre il
dato generale delle vendite per il settore vitivinicolo (italiano) è tornato indietro di
dieci anni, secondo Ismea. C'è poco da stare allegri!
Nella classifica delle "bollicine" italiane preferite nel
mondo ci sono tra gli altri il Prosecco,
l'Asti e il Franciacorta (Sic!) che
ormai sfidano alla pari il
prestigioso Champagne francese.
All'estero finiscono circa 520 milioni di
bottiglie pari a oltre il 70% della produzione nazionale di bollicine.
Fuori dai confini nazionali, i consumatori più appassionati
sono gli inglesi con le bottiglie esportate che sono rimaste però
sostanzialmente stabili nel 2018 mentre gli Stati Uniti restano al secondo
posto nonostante il balzo del 9% e in terza posizione sul podio si trova la
Germania, che pure "incassa" una crescita record del 26% in quantità,
secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
Lo spumante italiano piace
molto anche nel Paese di Putin, visto l'incremento del 19% in Russia nonostante
le tensioni e i problemi causati dal perdurare dell'embargo su una serie di
prodotti agroalimentari Made in Italy.
W il vino tricolore. (attenzione perché anche quello
francese è tricolore).
E i francesi, di fronte a certi proclami se la ridono
Fonte e, in parte il testo: Cronache di Gusto.
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