Il Vino non è solo una bevanda, l’insieme di componenti, l’accompagnatore
del nostro desinare.
Il Vino è musica con il suo canto, meraviglia alla vista,
profumo all’olfatto, armonia al gusto e poesia per le menti.
Raccogliamo i componimenti che Charles Baudelaire dedicò al
vino. Pubblicati tra il 1850 e il 1857 sono specchi di una società e di una
personalità unica.
Il suo Inno:
E’ ora di ubriacarsi.
Ubriacatevi, per non essere gli schiavi
martirizzati dal tempo.
Ubriacatevi in continuazione, di vino, di
poesia, di virtù, come volete.
L’ANIMA DEL VINO
Nella
bottiglia l’anima del vino – era di sera –
cantava:
“Caro povero uomo, dalla prigione
del vetro e
sotto questa rossa laccata cera,
ti giunga
luminosa, fraterna, una canzone.
So bene
quanta pena, quanto sudore occorra
sulla
collina in fiamme, sotto il sole cocente,
perché io
abbia un’anima, e la vita in me scorra.
Ma non sarò
ingrato, non sarò impudente.
Provo una
grande gioia quando soave piombo
nella gola
d’un uomo sfibrato dal lavoro:
perché il
suo caldo petto è per me dolce tomba,
meglio che
in una fredda cantina là dimoro.
Non senti le
domeniche punte da stornellate,
la speranza
che mi alita nel seno palpitante?
I gomiti sul
tavolo, maniche rimboccate,
tesserai le
mie lodi, con il cuore contento.
Lo sguardo
alla tua donna, nell’amore rapita,
accenderò, a
tuo figlio darò forza e colori,
e sarò per
quel fragile atleta della vita
l’olio che
ben rassoda le membra al lottatore.
In te farò
cadere la vegetale mia
ambrosia,
raro seme che il gran Seminatore
sparge
perché dal nostro amore poesia
nasca e
verso Dio salga come un prezioso fiore”.
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