Spumanti: Il bicchiere giusto: Flute, Calice da Bianco o Coppa?
La discussione è apertissima e ha
creato “fazioni” del tipo calcistico.
Tifoserie schierate per l’uno, per l’altro o per entrambi. Perché entrambi se sono tre tipi?
Perché la “coppa”
che ha spopolato nel periodo della “belle
Epoque”, negli anni “trenta” e negli anni “cinquanta” oggi è in disuso, sostituita dal calice con un po’ di “pancia”.
Comunque provate a bere (e non degustare) uno champagne “classico” ovvero un 36
mesi composto da 33%, 33%, 34% imbottigliato da 6-8 mesi nel “classico calco di cristallo del seno della
Madame Pompadour” e poi mi direte. Fresco, frizzante, carico di gioia. Tre
sensazioni che esaltano soprattutto un metodo Charmat e la “Coppa”rimane il calice intramontabile per questi ultimi, Moscato d’Asti e
Prosecco exta-dry in testa.
Per il Metodo Classico sposo la
tesi della maggioranza dei “vignerons”
francesi ma anche dei più rappresentativi italiani che ogni spumante ha bisogno di un calice preciso perché tutti gli spumanti
non sono uguali (chi mi legge sa a cosa mi riferisco).
Riedel è stata una tra le prime Cristallerie a “lavorare” sulla flute
rendendola più capiente e con una superfice d’evaporazione maggiore mantenendo
il punto di nucleazione inciso nella base interna “per creare un costante flusso verticale di perlage”.
I Consorzi del Trento DOC e del
Franciacorta hanno disegnato dei calici, a mio giudizio, fantastici che permettono
ad un degustatore di valutare la finezza del perlage , capire l’intensità e la
complessità olfattiva ed avere una “facile beva” senza chinare all’indietro la
testa.
Al momento, come disegno sono, a mio parere, i calici più adatti
attualmente sul mercato.
Per le degustazioni, i banchi d’assaggio?
Personalmente mi comporto così: durante
le lezioni specifiche che interessano lo Champagne e Spumanti Metodo Classico
in genere, predispongo due calici. Per primo utilizzo la nuova versione della
flute (Franciacorta glass) per valutare colore ed effervescenza; per secondo un
Riedel da bianchi per valutare l’impatto olfattivo (non disdegno il “roteare”)
e gusto-olfattivo.
E poi, diciamocela tutta: in
questo modo si “beve due volte”. CIN
Considerando che ormai gli spumanti sono ampiamente diffusi anche per accompagnare i pasti, si può dire che per la maggior parte può andar bene un classico ampio tulipano da bianco. Altro discorso per i vini di un certo livello...
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