Direi Ri-progetto Pianosa visti i precedenti tentativi sostanzialmente
“naufragati”. Termine consono ad un’isola.
Reinserimento sociale e rieducazione ad antichi mestieri.
Coltivare uva e produrre vino è uno di questi.
Si farà vino a Pianosa l’isola pianeggiante a sud dell’Isola
d’Elba e parte integrante del Comune Campo nell’Elba. Firmato, in questi
giorni, il protocollo d’intesa tra Dipartimento di Amministrazione
Penitenziaria (Dap) e Comune.
Ricordo male o questo progetto ebbe a suo tempo una storia?
Ricordo male o anche i Frescobaldi, dopo il loro progetto Isola della Gorgona, iniziarono nel 2016 un programma simile a
Pianosa? Come è finito?
2020, in tempo di Covid-19, terreni ed alcuni annessi
agricoli affidati in comodato d’uso al Dap.
Pianosa dopo secoli e secoli forse ri-tornerà ad essere un
luogo vitivinicolo.
La riflessione: serve formazione in aula e sul campo con la
scelta mirata per la selezione dei vitigni consoni ad un terroir marino
spazzato da tutti i venti (isola pianeggiante senza alcuna barriera difensiva).
Immagino filari molto bassi, potature adeguate e
disposizioni delle piante a seconda delle varie “vene” dei terreni disomogenei presenti.
Se si plaude all’iniziativa sociale (non è la prima), c’è da preoccuparsi sulle decisioni adeguate, consoni, rivolte ad una vitivinocoltura moderna.
Se l’accordo è finalizzato ad ottenere il “vino del contadino”, questa rimane solo una notizia socialmente auspicabile.
Se si vuole
ottenere il ritorno alla produzione nel ricordo di quanto fatto nell’antica
Roma, la notizia diviene doppiamente interessante e rimaniamo tutti fiduciosi
di bere tra qualche anno, il vino di Pianosa.
Però, visti i precedenti tentativi, sia permesso e concesso di essere scettici.
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