mercoledì 22 gennaio 2020

“Siamo i meglio nella produzione delle “bollicine” (Mai come adesso accetto il termine)





La notizia è di quelle che dovrebbero riempirci d’orgoglio. 

L’Italia primo paese al mondo nella produzione di vino in generale e negli spumanti in particolare. Anche se…

Partiamo dalla notizia strombazzata dalle Tre reti Rai:

Vini spumanti, 2019 da record: oltre mezzo miliardo di bottiglie vendute all'estero

Nel 2019 la produzione di vini spumanti è cresciuta ancora in Italia, attestandosi a 750 milioni di bottiglie.

Poco oltre 200 milioni quelle destinate al mercato interno, mentre 550 milioni raggiungono i mercati all'estero. 
Quindi delle bollicine nazionali quasi due su tre sono vendute per brindisi oltre frontiera. 

A fare il punto sul mercato spumantistico 2019 è Giampietro Comolli, storico (dal 1991) presidente di Ovse-Ceves (Osservatorio Centro Studi Economici Vini Speciali) ricordando che l'Italia è il primo produttore al mondo di spumanti con una quota sul mercato globale del 27%. 
"Un valore in cantina - stima Comolli - di circa 1,9 miliardi di euro che segna, rispetto al 2018, una crescita in volume del +8,5% e un +3,9% in valore. Il punto dolente - sottolinea l'economista - resta il valore marginale all'origine delle bottiglie, di conseguenza i prezzi al consumo.

Ed ora veniamo alle perplessità che ci portano ad una realtà da meditare.

Anche se, soprattutto sui mercati esteri, la percezione di qualità associata allo stile del bere made in Italy porta a un giro d'affari globale al consumo di 6,1 miliardi di euro, oltre tre volte tanto il prezzo alla produzione. 
Ma per crescere in valore, occorre puntare al nuovo e miglior rapporto valore/identità abbandonando il mix qualità/prezzo che spinge al ribasso dei listini", dice il presidente di Ovse-Ceves.

E i cugini francesi, con minor sforzo, raggiungono risultati molto superiori in fatturato (che poi è quello che conta).

Fonte: Cronache di Gusto e Tg Rai

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