martedì 19 febbraio 2019

Nizza Docg. Ne sentivamo il bisogno.



Un’altra Docg che si aggiunge al panorama delle denominazioni italiane



Il Nizza è ufficialmente una Docg

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Unione europea si è concluso il percorso di riconoscimento comunitario del Nizza Docg, che va definitivamente ad aggiungersi alle Denominazioni di Origine tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato.

Un risultato che giunge al termine di un percorso burocratico iniziato nel 2014, quando il Consorzio decise di richiedere il riconoscimento a Denominazione di quella che dal 2008 era una sottozona della Barbera d’Asti. 
Ed è grazie al suo costante impegno nel promuovere le proprie istanze presso tutte le sedi deputate, che oggi si celebra il riconoscimento definitivo di questa Barbera in purezza, coltivata in 18 comuni del sud astigiano. 

“Siamo ovviamente felici di questo riconoscimento – dichiara Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato – che consente ai produttori del Nizza Docg di fregiarsi di un marchio di qualità riconosciuto a livello mondiale. 
L’obiettivo è quello di realizzare una barbera in purezza di qualità, sfruttando la vocazione di questi terreni. Si spiegano così le rigide previsioni del disciplinare, che nel limitare a 70 i quintali di uva per ogni ettaro di vigneto, impone un invecchiamento minimo in botti di legno, che oscilla tra i 18 e i 30 mesi”.

“È un grande giorno per tutti gli amanti del Nizza – dichiara Gianni Bertolino, Presidente dell’Associazione Produttori – che conferma la qualità del nostro vino. Consapevoli di ciò abbiamo deciso di intraprendere questo lungo percorso, partito nel 2008 con la creazione di un’apposita sottozona nel disciplinare della Barbera d’Asti e concluso oggi, con il riconoscimento a livello comunitario. 
Il risultato ottenuto premia gli sforzi di tutti i produttori di Nizza Docg e garantisce loro un prodotto di altissima qualità, capace di rappresentare adeguatamente il Monferrato in tutto il mondo”.

testo, foto e fonte: Cronache di Gusto

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