sabato 9 settembre 2017

Buongiorno Urano





Buongiorno Urano,
 grazie a te x queste iniziative. Sono stato felice di partecipare a questo banco didattico, come hai sottolineato tu.

Volevo raccontarti delle mie sensazioni, spero ti faccia piacere.

Il primo vino mi è piaciuto per i suoi aromi e per la sua semplicità. Mi ha colpito il suo residuo zuccherino per questo avevo pensato ad un Pinot alsaziano. Dovevo stare più attento alla sua acidità.
Questo errore mi ha consigliato di espormi meno sul secondo vino, decisamente ottimo. L'avevo collocato subito in Friuli. Parlandone mi ero fatto l'idea della ribolla. Poi la sicurezza del signore, non ricordo il nome, sul friulano mi ha convinto che mi fossi sbagliato ancora.

Del terzo vino ero straconvinto che si trattasse di uno chardonnay, mai avrei pensato al Monferrato. Devo dire che per i miei gusti l'ho trovato troppo spinto, quasi un Coppo, mentre preferisco vini meno spinti, come il Bastia di Conterno Fantino.

Per gli altri due vini, invece, buio completo. Ma sono stato felice che fossero in degustazione.
Il Pinot grigio molto particolare. Nella mia zona c'è un'azienda che lavora la stessa uva, facendone un vino secco, "normale". Viene fuori quasi un rosé.

L'azienda si chiama Avogadro degli Azzoni.

Il quinto decisamente ottimo, e non c'è da aggiungere altro.
Con il primo di pesce mi sono divertito a fare un po' di abbinamenti.
Secondo il mio parere, ed il mio gusto, il primo vino era decisamente sotto il piatto, come il terzo lo sovrastava. Il quarto l'ho trovato dissonante, dissociato, con il piatto non c'entrava niente.
Lo chenin blanc era leggermente sopra, ma l'abbinamento era piacevole.

La ribolla l'ho trovata leggermente sotto il piatto, ma l'abbinamento mi è sembrato il migliore.

Il tortino al cioccolato l'ho preso volutamente x provarlo con il Pinot grigio e devo confessarti che l'insieme l'ho trovato gradevole, accettabile.

Non so se condividerai queste mie sensazioni, forse no, ma questo è il bello dei vini. Non sono coca cola ed ognuno di noi ha le sue sensazioni, le sue emozioni. Ed uno vino quando emoziona è una cosa meravigliosa.

Esattamente come è accaduto giovedì.
Grazie ancora, spero possiamo incontrarci nuovamente.


Stefano Cappelli.




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