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La nascita del vino Spumante nel territorio del Frascati si perde
      nella storia. Inizialmente era un vino leggermente dolce che proprio
      grazie al suo residuo zuccherino alto, e a interventi con tecniche
      artigianali, poteva rifermentare. I produttori di Frascati ottenevano
      così un vino frizzante e leggermente abboccato, molto apprezzato sia a
      livello locale che a Roma, ormai diventata la grande consumatrice del
      vino dei Castelli. 
Nel primo
      dopoguerra, grazie alla maggiore disponibilità di vetro e a nuovi metodi
      di tappatura la sua produzione vide una grande impennata: un vino
      spumante “sur lie” cioè "sui lieviti" ante litteram, che però,
      a causa del suo successo commerciale, attirò l’attenzione di molti
      imitatori improvvisati. La tradizione continuò, anche se portata avanti
      da pochi produttori. 
Ma la
      storia di un vino così fortemente identitario non poteva andare persa,
      per cui la tipologia Spumante, prodotta adesso con il metodo Martinotti
      (detto anche Charmat) -la fermentazione avviene in autoclave per lungo
      periodo sui lieviti-, fu inserita nel Disciplinare del 1966, ottenendo
      così la Doc che ne attesta la qualità. Un vino di nicchia che ha compiuto
      oggi 50 anni certificati, molto legato al territorio e dalle nobili
      tradizioni. 
Il
      Cannellino ha seguito un percorso analogo: era il vino dolce per
      eccellenza di Roma, risultato di uve tagliate a fine ottobre, leggermente
      botritizzate, alle quali i primi freddi di novembre bloccavano le
      fermentazioni, lasciandogli in eredità un deciso residuo zuccherino.
      Anche questo vino ha continuato ad essere prodotto e, inserito dapprima
      nella Doc, ha visto riconosciuta la sua identità con il conferimento,
      della Docg nel 2011. Ora, prodotto non più casuale ma ottenuto da
      vendemmie tardive o da uve lasciate appassire in vigna, si presenta sul
      mercato dei vini dolci con le sua caratteristiche freschezza e
      morbidezza. 
Stappare una bottiglia di Frascati Spumante Doc o di Cannellino di
      Frascati Docg per le feste di fine anno, quindi, potrà essere un momento
      piacevole di consapevolezza del recupero di un’antica tradizione
      territoriale, che merita la giusta attenzione da parte di consumatori
      curiosi e attenti alla qualità. 
  
Fonte: Vinotype, Rosanna Ferraro 
  
  
  
  
  
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