martedì 14 giugno 2016

Il terroir ha vinto ancora contro i proclami dei falsi profeti




Il terroir ha vinto ancora contro i proclami dei falsi profeti.
ovvero: prima di parlare azionare il cervello!

Le Grandi verità o meglio le Assolute verità nel mondo del Vino non esistono. Il terroir domina le evoluzioni e ci consegna le differenze. Mai dare una cosa per scontata.
Quante volte abbiamo sentito il ripetersi della cantilena “la vendemmia 2014 è stata una pessima vendemmia”. Dalle Alpi a Pantelleria: un disastro. Affermato in primis dai Soloni del Vino e tutti gli altri dietro come “pitorini”(termine toscano ad indicare i pulcini che seguono la madre chioccia).
Poi assaggi vini alla cieca, vendemmia 2014, che ti portano ad esprimere giudizi eccellenti e capisci di non fidarti mai del giudizio degli altri.
Mi è capitato nell’assaggiare un Gavi Cru dell’Azienda La Raia: Gavi Pisé 2014. 20 mesi sui lieviti.
Pensate l’Azienda ha diramato un comunicato che recita così: Saltata l’annata 2013 perché le uve, causa la forte siccità, non erano all’altezza di questo cru, è disponibile l’annata 2014 del nostro vino biodinamico Gavi DOCG Pisé. Vi presentiamo un Cortese assoluto, con una permanenza sui lieviti di 20 anziché 12 mesi, che lo rende longevo, con una sorprendente capacità evolutiva nel bicchiere e una variazione di aromi durante la degustazione che colpisce, da anni, critici e appassionati. Un vino che ci rende orgogliosi e che ha saputo reinventare lo spirito del Gavi, uno tra i più ricercati vini bianchi piemontesi, ampliandone i seguaci.
Scopriamolo insieme a partire dai terreni. (fonte descrittiva Azienda La Raia)
Il vigneto La Cascinetta, tra i più antichi de La Raia, con oltre 70 anni, si trova a circa 400 metri sul mare su un promontorio esposto a sud, sud-ovest particolarmente vocato alla coltivazione del vitigno autoctono Cortese. Il suolo, ben drenato, sabbioso e sciolto, limita la vigoria vegetativa, la produzione per pianta e consente di ottenere uva di straordinaria qualità. In linea con i princìpi biodinamici, i vigneti vengono trattati solo con moderate dosi di zolfo e rame. La cura del suolo, finalizzata al miglior equilibrio microbiologico e nutrizionale, garantisce al terreno una fertilità profonda.
L’uva e la vinificazione
L’uva si è presentata con un buon corredo aromatico, un’importante dotazione in zuccheri e acidità, condizioni necessarie per produrre un grande vino bianco di notevole piacevolezza.
Prima di essere sottoposti a pressatura soffice, i grappoli sono stati selezionati sulla pianta e raccolti a mano dopo la seconda metà di Settembre. La decantazione statica del mosto, senza additivi enologici, è avvenuta a bassa temperatura. Il misurato contatto con l’ossigeno e l’attenzione ai passaggi di trasformazione esaltano le caratteristiche originali del vitigno e del territorio. Dopo la permanenza sui lieviti e l’affinamento per 20 mesi in vasche di acciaio inossidabile, il vino è stato stabilizzato a freddo prima dell’imbottigliamento. La permanenza prolungata sui lieviti rende questo vino longevo, capace di evolvere dopo la stappatura e ancora nel bicchiere.
Caratteristiche organolettiche
COLORE: brillante giallo paglierino scarico,con lievi riflessi verdognoli.
OLFATTO: ampio, intenso, si avvertono sentori complessi, note floreali accompagnate da sensazioni di frutta matura, pera e miele.
GUSTO: molto ricco, caldo e armonico, con un’acidità moderata, ma presente, giustamente sapido, con finale persistente e caldo.
GRADAZIONE ALCOLICA: 12,5%
Si conserva per 8/10 anni

Chapeau e tutti zitti!
Il terroir ha vinto ancora contro i proclami dei falsi profeti.


(fonte ricerche e collaborazione nella descrizione: Azienda La Raia)






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