Riceviamo e pubblichiamo
LA VALENTINA
SPELT Cerasuolo d’Abruzzo Superiore DOC 2014
Il
mese di Maggio si appresta ad iniziare sotto i migliori auspici per la cantina La
Valentina: dalla prossima settimana sarà infatti immesso sul mercato il nostro SPELT Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2014, che a partire da questa annata si fregia anche della
menzione
“Superiore”.
Spesso
si parla dei vini rosati in qualità di tipologia a sè: talvolta si qualificano “di nicchia”, oppure come calici particolarmente amati dal sesso femminile,
o ancora sono definiti trendy, molto legati alle mode del momento. Queste
considerazioni possono essere parzialmente corrispondenti al vero per altre
zone, ma quella del Cerasuolo d’Abruzzo è una storia molto particolare, fortemente intrecciata con il
terroir della regione e con le sue tradizioni vitivinicole: nel 2010
infatti il Cerasuolo d’Abruzzo DOC è divenuto la prima denominazione italiana unicamente
composta da vini rosati (prima rientrava nella DOC del Montepulciano d’Abruzzo sancita nel 1968).
Successivamente è stata
prevista anche la tipologia “Superiore”, che richiede parametri più restrittivi -ad esempio, rese meno elevate- ed una
commercializzazione non antecedente al mese di Marzo. Risulta quindi palese che
nel caso del Cerasuolo d’Abruzzo
non si tratta di una tendenza passeggera, ma di una specifica interpretazione
del vitigno Montepulciano, che in virtù delle sue caratteristiche intrinseche ben si presta anche a
questa vinificazione.
Il
nostro SPELT Cerasuolo d’Abruzzo
Superiore DOC 2014 è figlio
di un’annata
particolare, nella quale si sono succedute varie anomalie climatiche durante il
ciclo della vite, ma al termine della quale i risultati sono stati fortunatamente
ottimi dal punto di vista qualitativo, anche grazie ad un lavoro di rigorosa
selezione attuata su 2 ettari ubicati nei nostri terreni di Spoltore: le 3.000
bottiglie ottenute provengono da vigne di 35 anni di età
situate ad un’altitudine di 150-300 metri su terreni di medio impasto.
LA VALENTINA
La genesi
del nostro SPELT Cerasuolo prevede il salasso del mosto, a cui seguono la
fermentazione e l’affinamento
in tini di acciaio senza che siano effettuate chiarificazioni e
stabilizzazioni.
Questo
è
uno di quei vini che si bevono prima di tutto con gli occhi:
la nuance rosa brillante ricorda i chicchi del melograno, frutto che poi
ritorna anche all’olfatto
insieme a petali di rosa, ciliegia e fragoline di bosco. La bocca esprime un
gusto pieno e gradevolissimo, sospinto da una verve carica di freschezza e
portatrice di un gentile ordito tannico.
Gli abbinamenti gastronomici
risultano davvero molteplici, spaziando da affettati, carpacci, zuppe e
minestre. Ed è bello
ricordare che il rosato era comunque in Abruzzo il vino quotidiano, quello che
nel secolo scorso veniva bevuto principalmente in casa, in famiglia.
Quasi un modo per vedere la vita
davvero “en
rose”.
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