lunedì 24 giugno 2013

Il mio Vinexpo in pillole (Diario giornaliero a Bordeaux)

Dal Vinoexpo di Bordeaux.
Sono insieme a Lamberto Tosi e sua moglie Grazia. Ho demandato a loro l’informazione fotografica circa l’evento e le foto postate su fb credo siano l’inizio di un buon lavoro. Oggi, sabato 16, visita a due Chateaux: il primo nelle Graves, Chateau La Tour Martillac, il secondo a Barsac, Chateau Climens, secondo solo a Chateau d’Yquem (prevista la visita Martedì 18).  Due visite diverse, territori differenti. Il primo con vini buoni ma non eccelsi, il secondo con vini di stile, di grazia, purezza d’espressione, la personalità unica del Semillon. E siamo solo all’inizio. Domani apre la Manifestazione. A bientôt
Anche questo è Bordeaux
Se dico Ugni Blanc, Folle Blanche, Colombard, Baco Blanc cosa vi viene in mente? Risposta: La fiamma, il mistero e la passione ovvero l’Armagnac. E quando si tratta di Bas-Armagnac si parla di eccellenza. E tra le eccellenze le Domaine Ognoas. Ci siamo avvinati il palato con un Marc niente male. Preciso che non ha niente a che fare con la nostra grappa ma…per avvinare…Di seguito un XO di 15 anni e a seguire un “giovane” 1992.
Anche questo è Bordeaux
Vetrina interessante anche per i produttori Italiani. Abbiamo visitato “Garofoli” dove abbiamo potuto degustare le interessanti annate nuove di Podium (Verdicchio di Jesi) e del Rosé metodo classico da uve Montepulciano.
Altra novità dall’Azienda Lavacchio con “il Puro”, il primo Chianti bio senza solfiti. La presentazione è stata fatta insieme ad un gruppo di produttori francesi di eccellenze con i quali ha costituito un’associazione della quale ne sentiremo parlare: Unione Interprofessionale dell’Agribiologia. Un grazie all’amico Riccardo Gabriele per l’invito all’assaggio e per questa vera e propria Première.
Anche questo è Bordeaux
Provate ad immaginare distese di vigne ondeggianti all’infinito, ogni tanto nel mezzo qualche Chateau. Pensate al Semillon e al Sauvignon Blanc, all’attacco della botrite e passate alla traduzione simultanea: Sauternes. E là in alto sulla collina a dominare il tutto, Lui: Yquem. Ma è nei sotterranei del Castello che capisci il valore dell’oro di Yquem…La vendemmia 2012 non uscirà; è stata ritenuta non all’altezza del nome dello Chateau. Nel pomeriggio Saint Emilion con visita a Chateau Figeac. Non solo Merlot in questo Rosso Grand Cru ma anche Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc nelle stesse percentuali. Descriverlo? Infinitamente eccelso.
Anche questo è Bordeaux
Sake è una bevanda alcolica tipicamente giapponese ottenuta dall'unione di alcol etilico con il liquido derivato dalla fermentazione del riso. Il vino di riso. Costituisce una categoria a parte, ne vino ne distillato. Solo Sake.
Pioggia e freddo, freddo e pioggia hanno accompagnato i giorni centrali di Vinexpo. Temperature sotto la media (anche 10°) e pioggia incessante. Durante la “pausa pranzo” nella deliziosa e minuscola cittadina di Sauternes la sorpresa che non ti aspetti a quattro giorni dall’ inizio estate; camino acceso nel grazioso ristorante (ovviamente legna da vite) e comignoli fumanti ovunque.
Anche questo è Bordeaux. Il futuro…nel 2015.
Non un museo ne un parco a tema ma una posizione intermedia originale: privilegiare i sentimenti, le emozioni e i sogni.
Accogliere i visitatori nell’universo del vino e affrontare tutte le tematiche che lo caratterizzano: Storia, Geografia, Geologia, Arte ecc… Vino come strumento di comunicazione tra i popoli. Fantascienza? No. Noi ne abbiamo parlato per anni, loro lo realizzano e la Storia si ripete… Sarà il Vinexpo 2015.
Il dopo Bordeaux
Dopo la piacevole esperienza nello stand giapponese del Sake, appena rientrato,  ho iniziato una ricerca per una maggiore informazione in merito. Nomi nuovi, difficili da ricordare, che cadenzano la produzione. Il riso Gingjo  e Daiginjo, ovvero premium e super premium,  alcool distillato non aggiunto ovvero Junmai, aggiunto in poche quantità Honjozo, senza termini in presenza di grandi quantità.  Ma interessante è scoprire quanto il terroir (anche in Giappone per il sake)  sia importante. E scopri che il Dewazakura e il Urakasumi siano considerati più secchi, il Masumi che viene prodotto alle falde del Fugjiyama sia ritenuto il migliore insieme al Sohomare, mentre il Rihaku e il Dassai, prodotto nella parte meridionale del paese sia più indicato per la versione calda a tutto pasto. Un mondo particolare legato a rituali che si perdono nel tempo della storia, ricchi di fascino: il Sake, il vino di riso.
Anche questo è stato Bordeaux
Noble Sweet german Wines – Sunday, June 16, 2013 ore 15.
Degustazione di vini tedeschi 100% Riesling provenienti da diverse zone, tipologie e annate. Vediamo nei particolari:
·        2002 Riesling Auslese, azienda Ulrich Langguth, zona Mosella. Espressione del territorio di provenienza ha mostrato l’intera sua giovinezza. Voto 84/100
·        2006 Riesling beerenauslese azienda Eugen Wehrhein, zona Rheinhessen. Tipologia, annata e territorio diversi per questo Riesling già maturo. Voto 86/100
·        2011 Riesling beerenauslese, azienda Didinger, zona Mittelrhein. Scomposto, troppo giovane; comunque non sarà un grande Riesling. Voto 81/100
·        2010 Riesling Eiswein, azienda Philipps-EcKstein, zona Mosella. Acidità spiccata, bene al naso ma non raggiunge l’ottimo. Voto 83/100
·        2007 Riesling Trockenbeerenauslese, azienda August Ziegler, zona Pfalz. Questo ci ha convinto e per poco non sfiora l’eccellenza. Voto 88/100
·        2003 Riesling Trockenbeerenauslese, azienda Balthasar Ress, zona Rheingau. Quando dici Rheingau dici eccellenza. Mineralità non invadente con una ben equilibrata sovra maturazione; sicuramente il migliore in assoluto. Voto 91/100
Alcuni tecnicamente ineccepibili, altri da riassaggiare nel tempo. Ancora una volta è stato il terroir a consegnarci vini che anno dopo anno rappresentano una viticoltura di qualità. Anche questo è stato Bordeaux

Anche questo è stato Bordeaux (sfogliando il mio moleskine)
Un viaggio lungo il percorso della Loira, il fiume più lungo della Francia. Passo passo alla scoperta dei territori che ci consegnano Grandi Vini. Pensate un bacino idrografico di ben 117.000 Km².  E i vitigni? Cabernet Franc (conosciuto come Breton), Gamay, Grolleau, Cabernet Sauvignon per i rossi e Muscadet (il preferito in abbinamento alle ostriche), Chenin Blanc, Sauvignon Blanc e Gros Plant (conosciuto anche come Folle Blanche). Le zone più vocate risalendo dalla foce? Muscadet nelle sue tre denominazioni, Anjou-Saumur con i suoi meravigliosi rosati e dalla presenza del Pineau de la Loire (Chenin Blanc), Touraine con i Cabernet, Sancerre e Poully Fumé dove il Sauvignon Blanc mostra in pieno la sua complessità e aromaticità senza dimenticare l’influenza del terreno nel bouquet (pietra focaia e polvere da sparo). In questo tour nel padiglione della Loira è valsa la pena risalire fino alla sorgente, nel Massiccio Centrale, nella regione dell’Auvergne (più ricordata per i suoi meravigliosi formaggi) per i vini savoir-faire ancestrali come il pregiato Saint-Pourçain. Tutto questo è emerso nei nostri assaggi presso gli stands dei Vignerons. Alcuni nomi? Cave des Vins de Sancerre, Domaine Hubert Brochard e Gadais Père et Fils a St. Fiacre sur Maine nel centro del Muscadet.
Anche questo è stato Bordeaux
Certo partecipare ad un evento di straordinaria portata come Vinexpo e non parlare del Bordeaux (inteso come vino) mi sembra assurdo. E allora? 
“Un grande vino è l’espressione naturale di un grande territorio”. Entriamo nella sala degustazione dove è allestito il banco d’assaggio, vendemmia 2012, dei circa 130 chateaux aderenti all’Union des Grands Crus de Bordeaux. Riporto quelli che hanno raggiunto l’eccellenza.
Saint-Emilion: Chateau Figeac, Chateau La Gaffelère
Pomerol : Château La Pointe
Haut-Medoc : Château Cantemerle, Château Coufran, Château de Camensac
Margaux : Château Siran (chapeau)
Saint-Julien : Château Saint-Pierre
Pauillac : Château Grand-Puy Ducasse, Château Grand-Puy lacoste, Château Pichon        Longueville Comtesse de Lalande
Saint-Estephe : Château Phelan Segur

Usciti dai circa 50 assaggi abbiamo continuato, in un’altra sala, nella degustazione dei Cru Bourgeois Millesime 2010. La qualità “Cru Bourgeois” porta a una selezione dopo l’esame annuale dei cru du Medoc. Noi abbiamo fatto la selezione dei selezionati ed ecco i risultati:
Chateau d’Arsac, Chateau La Fleur Peyrabon, Chateau Clauzet, Chateau Le Crock, Château L’Haye, Château Lafitte-Carcasset, Château Lilian Ladouys, Château Tour de Pez, Château Tour des Termes. Tutti meritevoli.  


Anche questo è stato Bordeaux








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