"Nessuno vuole annacquare il vino,
ma il mercato chiede prodotti con meno alcol"
La Commissione Europea corre ai ripari ma, come si suol dire, fa più danni della grandine e dimostra tanta tanta incompetenza e improvvisazione.
Un
consiglio ai burocrati europei: in futuro prima di enunciare una ipotesi,
perché siamo a livello di ipotesi, magari consultare il settore.
“La Commissione europea non ha proposto di "annacquare il vino"
ma di modificare il quadro giuridico dell'Unione europea per consentire lo
sviluppo dei vini analcolici”.
Il vino analcolico non esiste. È nel suo DNA. In commercio già esiste il
succo d’uva, carico di zuccheri e quindi analcolico. Senza considerare i danni
che provocano le bibite ad alta concentrazione zuccherina.
Vino analcolico è un termine errato e una Commissione di così alto livello
non dovrebbe assolutamente pronunciarlo, peggio ancora, scriverlo. ASINI!!!
Il portavoce della Commissione europea, l’ungherese Balazs Ujvari., si è
espresso così: "Il potenziale del
vino analcolico è una opportunità di mercato importante per il settore europeo
del vino" e "la domanda di consumo di prodotti di vino con una bassa
gradazione alcolica è aumentata significativamente".
Balazs Ujvari continua “La nostra proposta non include alcun riferimento ad
aggiungere acqua al vino e speriamo che i co-legislatori sosterranno questo
approccio per il bene del settore".
"E' importante - afferma il portavoce - chiarire la faccenda (Sic!) e correggere le cose che vengono mal raccontate (mi vien da dire: e si che in Ungheria c'è una antica tradizione vinicola).
Nella proposta, conclude,
"non si parla di vini senza alcool, bensì di vini a minore tenore
alcolico, che è una distinzione importante da fare". Contraddizioni su
contraddizioni, l’arte di dire e non dire, aggiungere confusione alla
confusione.
Magari la prossima mossa sarà quella di mettere in etichetta: “il Vino nuoce alla salute”.
Solo una massa di burocrati incompetenti!
Fonte: Cronache di Gusto
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