TENUTA ALOIS LAGEDER: DALLA DOC
ALTO ADIGE SI PASSA ALL’IGT VIGNETI
DELLE DOLOMITI
Non è notizia da poco. La Tenuta
Lageder rappresenta il maggior “azionista” (in termini di fatturato e non solo)
del Consorzio Alto Adige Doc.
LA NUOVA ANNATA DEL VINO ICONICO,
IL LÖWENGANG CHARDONNAY, SARA’ LA PRIMA AD ARRIVARE SUL MERCATO COME IGT
VIGNETI DELLE DOLOMITI.
A seguire tutti i vini delle
linee “capolavori” e “composizioni”.
Attenzione!!! Non significa che la Tenuta Lageder si “sfila” del tutto dalla Doc Alto Adige. Solo per la produzione delle linee Capolavori e Composizioni.
Non solo: Alois Clemens Lageder rimarrà nel Consiglio d’Amministrazione del
Consorzio.
Perché questa mossa?
Lo spiegano alla stampa i fratelli Alois Clemens e Helena Lageder con un comunicato
ufficiale della Tenuta:
“Anno nuovo, cambiamenti in arrivo! Le nuove annate dei vini delle linee “Capolavori" e "Composizioni" in commercio nei prossimi mesi - passano dalla DOC Alto Adige alla IGT Vigneti delle Dolomiti.
La decisione non arriva all'improvviso. Negli ultimi anni abbiamo
avuto molti colloqui costruttivi con il Consorzio Vino Alto Adige e la Camera
di Commercio di Bolzano. Nel corso del processo, abbiamo scoperto di avere idee diverse in alcuni punti
essenziali, sia in viticoltura sia in vinificazione", scrive Alois
Clemens Lageder sottolineando che “Freschezza, tensione e finezza
corrispondono esattamente alla cifra stilistica della nostra cantina”.
“Quando è nata la Denominazione, nel 1963, prevalevano di certo condizioni generali diverse ma il bello della Natura, da sempre “interlocutore” prezioso dell’Azienda, è che è in continua evoluzione e ad essa la Tenuta si vuole adeguare con questa scelta. La DOC definisce le zone di coltivazione e il regolamento che deve seguire il produttore anche sulle varietà di uva e su parametri come i valori di zucchero e alcol. In particolare, per quanto riguarda il limite inferiore alcolico, ci manca il margine di manovra: se è possibile produrre vini pesanti a 15,5° alcolici nella DOC, allora dovrebbe essere consentito produrre anche vini con bassi valori alcolici. Soprattutto nel clima mutevole, questo è ancora più sfidante".
La libertà è necessaria per tutti i viticoltori e per noi.
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