La riscossa del sughero
Diam, 2 miliardi di tappi di sughero venduti:
"La linea
vegetale anche per i Metodo Classico"
Due miliardi di tappi. Un numero impressionante che dalla
Diam rivelano con orgoglio. E con una crescita che sembra inarrestabile.
Grazie al nuovo progetto "Origine" che ha permesso
la realizzazione di un tappo 100 per cento vegetale (ne parlavamo in questo
articolo). Una soluzione che ha fatto riavvicinare (di nuovo) tantissimi
produttori al mondo delle chiusure in sughero firmate Diam.
"Certo - dice
Jean Luc Ribot, direttore commerciale Diam Bouchage Italia - siamo a conoscenza
che esistono alternative ai tappi di sughero, come i tappi sintetici e quelli a
vite. Ma si tratta di settori specifici o consumatori diversi".
Jean Luc,
infatti, racconta come è iniziato questo progetto: "Studiando e
confrontandoci con i nostri clienti abbiamo capito che il problema della
chiusura con il sughero è il fatto che il tappo non garantiva al cento per
cento la permeabilità - spiega - ma anche il fatto che poteva capitare che un
cliente acquistasse una cassa con sei bottiglie di vino e queste, chiuse con il
tappo di sughero, facessero provare sensazioni diverse. Con i nuovi tappo garantiamo
uniformità e permeabilità".
"Il sughero è un elemento naturale - spiega Ribot - Può
capitare che mascheri certi profumi: a volte è la pianta stessa a creare quelli
che impropriamente chiamo fastidi. Le nostre ricerche, però, hanno portato alla
creazione di un tappo unico nel suo genere che risponde alle varie esigenze dei
produttori che chiedevano garanzie sull'invecchiamento dei loro vini".
I
tappi sono stati studiati insieme ad alcuni produttori del mondo del Barolo, della
Toscana, in Alto Adige e in Francia con produttori della Borgogna o di
Bordeaux. Risultati molto positivi visto che gli ordini sono aumentati in
maniera esponenziale.
"La nostra priorità - continua Ribot - è sempre
stato il rispetto della materia prima sughero e della materia prima vino. Il
problema principale riguardava la mancanza di omogeneità, cioè due tappi
prodotti con lo stesso sughero non erano mai uguali.
Oggi il problema è stato
bypassato con la creazione dei tappi a partire da microsfere e poi "stampati".
Un notevole passo in avanti".
Obiettivo della Diam è quello di fornire al
produttore un tappo che sia neutro ed omogeneo, che non alteri il sapore e i
profumi del vino.
"Il passaggio nella Co2 permette di purificare i tappi -
spiega Ribot - e il fatto che viene prodotto all'interno di uno stampo permette
di controllarne la meccanica nel tempo. Tanto che stiamo per iniziare la
produzione di questi specifici tappi 100 per cento vegetale anche per alcuni
metodo classico italiani". Ma Ribot non ha dubbi quando gli chiediamo se
preferisce un tappo di sughero a uno sintetico o a vite: "Il tappo di
sughero - dice - ancora oggi è sinonimo di qualità".
La linea Origne viene prodotta a Céret, nel sud della
Francia, nella Linguadoca sudoccidentale. Si utilizzano sugheri provenienti da
diverse parti del mondo, tra cui Spagna, Portogallo e Sardegna, miscelati
insieme per dare un risultato migliore. L’olio che serve da legante viene
importato dall’Inghilterra, mentre la cera d’api arriva da vari comuni in provincia
di Torino.
Il processo di fabbricazione dei tappi Diam 10 e Diam 30 dura 5 ore
e tutta l’anidride carbonica utilizzata per pulire la granina di sughero viene
riciclata, a testimonianza di una filosofia di ottimizzazione dei processi
produttivi e di rispetto dell’ambiente. Il paese che compra la maggior parte
dei tappi Diam è la Francia che ne ha acquistati mezzo miliardo. Segue l'Italia
con 430 milioni. Sul posio Stati Uniti e Spagna.
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