Le Terme e il Cavalier Pepe
Sembrerebbe un titolo da “
leggenda epica”. “C’era una volta un temerario Cavaliere che…” Spazio alla
fantasia.
Non è proprio così. Terme sta per
Osteria Le Terme nella frazione di
Massaciuccoli, luogo risaputo dove si beve sempre un buon bicchiere
accompagnato da piatti della cucina tradizionale. Cavaliere sta per Tenuta Cavalier Pepe situata nel cuore
delle tre Docg della Campania. L’incontro è avvenuto la sera del 22 luglio con
una Cena degustazione. I bianchi dell’Irpinia hanno incontrato il mare della
Versilia con una piacevole eccezione: l’aperitivo “romano” nel padiglione
museale Lera, sospesi sui mosaici, i resti delle Terme romane e della Villa
patrizia di particolare fattura. E lo spumante “Oro” e “Oro rosé”del Cavalier
Pepe ad allietare l’inizio.
Onorato come sempre per l’invito
a parlare di questa Azienda Irpina-Campana, a raccontare la sua storia, il suo
territorio, i suoi vigneti, i vini: il terroir. Ancor di più per la presenza
dell’Enologo nonché figlia del proprietario, Milena Pepe. Inganna il suo armonioso intercedere del linguaggio,
con quel rotacismo, la “r” alla francese, retaggio della sua nascita nella zona
“francofona” del Belgio e per i tanti anni trascorsi a studiare “di vino” in
Francia. Fino a che suo padre, il Cavalier
Angelo Pepe (il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana ottenuto per
i meriti di promozione e divulgazione della Cucina Italiana in Belgio. Aveva un
importante Ristorante), non la richiamò, nel 2005, per gestire con lei i circa
50 ettari di vigneti acquisiti nel tempo nelle località di Sant’Angelo all’Esca (sede della Tenuta e
della Cantina), Luogosano e Taurasi.
Serata nata
sotto ottimi auspici: Aperitivo “romano” alle Antiche Terme, cena marina con i
bianchi dell’Irpinia, Madame Milena ad assistermi nel racconto di un terroir
unico da scoprire.
·
Coda di
Volpe Bianco di Bellona 2015. 100% coda di volpe, autoctono dell’Irpinia.
Posizione della vigna a 300 metri s.l.m. Percorso tradizionale in bianco con
affinamento sulle fecce fini. Giallo paglierino solare si presenta all’olfatto
con le caratteristiche nuances tropicali e frutta mediterranea. Al palato
fresco, sapido e una discreta persistenza. Voto
85/100.
Abbinato ad una
mousse di baccalà e cipolle caramellate.
·
Fiano di
Avellino 2015 Refiano. 100% Fiano Stesso percorso del bianco precedente.
Giallo paglierino scarico, Profumi floreali bianchi ben marcati e note fruttate
di mela e pera. Fresco e sapido in un buon equilibrio con le morbidezze
evidenti. Abbastanza persistente con ritorni retro nasali in linea con gli
olfattivi. Voto 86/100.
Abbinato ad un
risotto con crostacei e semi di papavero di buona fattura.
·
Greco di
Tufo Nestor 2015. 100% Greco. Vinificazione tradizionale in bianco con
affinamento su fecce fini. Paglierino intenso, profumi secondari ben marcati
con finale su terziari minerali. Fresco e sapido. Lunga persistenza per questo
vino “pieno”. Voto 89/100.
Paccheri tonno
capperi e pomodorini in abbinamento
·
Fiano di
Avellino Brancato 2014. 100% Fiano. Vigne poste a circa 450 metri s.l.m.
Fermentazione ed affinamento in legno.
Colore giallo oro. Olfatto su prevalenza di terziari tostati.
Complessità ben evidente e lunga persistenza. Un vino diverso destinato a lunga
vita. Nella sua tipicità di percorso in cantina sicuramente tra gli eccelsi.
Voto 90/100.
Abbinato ad un
cacciucco “leggero”.
·
Greco di
Tufo Grancare 2014. 100% Greco. Vigne a ben 736 metri s.l.m. Percorso lungo
in inox e legno e affinamento in bottiglia per 10 mesi. Vino strutturato con
note agrumate e tostate. Equilibrato e persistente. Voto 90/100.
Abbinato sempre al
cacciucco leggero.
“Sin dai tempi antichi la Campania…Falerno, Faustniano,
Caleno…Cicerone,Plinio, Tibullo…” Le
Radici.
La Tenuta Cavalier Pepe
l’interpretazione dell’attuale.
L’Osteria Le Terme a
Massaciuccoli per la conoscenza.
Urano Cupisti
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